Amore e Giustizia per gli obiettori di coscienza

Io Natale Carra dichiaro quanto segue:
1 - intendo volontariamente, e con piena coscienza, rifiutare il servizio militare e quindi non mi presento alla visita di leva;
2 - mi rendo invece disponibile fin d'ora per un servizio civile che sia veramente alternativo a quello militare garantito a tutti sia in tempo di pace che in tempo di guerra.

Alcune motivazioni:
a - La mia obiezione ha come fondamento la certezza di fede: l'umanità deve comporsi nell'amore, perchè immagine di Dio. E Dio è amore. Perciò i cristiani «abitano una loro rispettiva patria, ma vi sono pellegrini; ogni patria è terra straniera». Cioè i cristiani non hanno bandiere.
b - Beata quella nazione che non avrà più bisogno di «eroi». Non è eroismo odiare e uccidere, ma eroismo è amare. Il cristiano non ha nemici, ma solo fratelli (di qualunque fede e di qualunque idea essi siano) da aiutare e da salvare. Egli non ha altri se non quello di Cristo che si fa uccidere per amore, e quindi la sua bandiera è la sua croce. E Cristo vuole che sia rifiutata la spada perfino quando è in pericolo la sua vita.
e - Sono tremendamente impressionato da questa società che sa esaltare solo i morti, e invece opprime i vivi. Se il sacrificio dei morti ha un senso è quello che si ponga fine a ogni violenza e a ogni sopraffazione dell'uomo sull'uomo, di una nazione su un'altra nazione. Non per nulla poi, dopo l'eccidio, ogni uomo ben-nato si senti di ricordare e pregare per i morti di qualunque fede essi fossero. E allora perchè non cominciare a rispettarci e ad amarci da vivi? I morti in guerra ci parlano in modo evidente di portare amore a tutti anche se perseguitati: "se insultati, essi benedicono; se oltraggiati, essi rispondono con riverenza".
Quindi per me, la scelta non solo della nonviolenza, ma quella perfino di «dare da mangiare al nemico, se ha fame, e di dargli da bere, se ha sete» è la sola legge in cui credo per il bene mio e dell'umanità.
d - Convinto dunque che il militarismo (gli eserciti come da sempre e pure oggi si presentano) sia un fatto contrario alla mia fede, come io la sento in coscienza, e la visita di leva non accerta tanto lo stato della mia salute, ma in primo luogo la mia idoneità a fare il militare, perfino in vista di ammazzare, nel caso di guerra, rifiuto tanto di fare il soldato, quanto di presentarmi alla visita per essere fatto soldato.

Novembre 1970.

NATALE CARRA


Come federalista, cittadino del mondo e pacifista, io oggi sono obiettore di coscienza.
Rifiuto quindi la suddivisione del mondo in stati sovrani e il mito dei sacri confini in quanto è sacro ciò che unisce e non ciò che divide gli uomini.
Ritengo inumano derubare i cittadini di immense ricchezze da destinare agli armamenti quando tanta parte dell'umanità soffre e muore di fame.
La società che abbiamo ereditato si dichiara civile, ma civile non è perchè essa basa la sua civiltà sulla violenza e sulla coercizione in tutte le forme possibili, dalle più subdole alle più dirette, in nome di interessi economici e falsi miti patriottardi che non condivido.
Gli eserciti, come dimostrano ancora recenti fatti, lungi dall'essere presidio di libertà, sono dovunque e sempre baluardo della reazione, pronti anche alla soppressione delle libertà costituzionali.
Con la mancanza degli eserciti verrebbe a cessare la forza principale di quella macchina di distruzione e morte che è la guerra. Oggi inoltre la guerra significa suicidio atomico dell'umanità.
Per questo rifiuto oggi di entrare a far parte di una struttura autoritaria e violenta qual è l'esercito.
Mi dichiaro fin d'ora disponibile per un servizio civile.

Maggio 1969

PIER CARLO RACCA



in La Voce dei Poveri: La VdP ottobre 1971, Ottobre 1971

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