OPERAI CONTRO LE ARMI
Nel settembre scorso gli 800 dipendenti delle Officine Moncenisio di Condove (Torino) hanno votato una mozione contro la fabbricazione di armi che non si escludeva potesse venire reintrodotta nella loro azienda. Nella mozione si diceva tra l'altro che:
«I lavoratori delle Officine Moncenisio, considerando che il problema della pace e del disarmo li chiama in causa come lavoratori coscienti e responsabili...; constatando che i lavoratori non hanno case, scuole, ospedali e pensioni sufficienti e che i due terzi dell'umanitą soffrono costantemente la fame mentre si sperperano vergognosamente nella preparazione della guerra e nella fabbricazione di ordigni di morte e distruzione i soldi del Popolo Italiano nella misura di oltre 4 miliardi al giorno...; considerando infine che le guerre sono sempre preparate e fatte preparare materialmente dal popolo e dai lavoratori a danno, fatica, rischio e massacro dei popoli stessi con l'impiego del loro tempo, del loro sudore e del loro denaro (tasse e lavoro), diffidano la Direzione della loro Officina dall'assumere commesse di armi o di altro materiale destinato alla preparazione o all'esercizio della violenza armata di cui non possono e non vogliono farsi complici. Avvertono tempestivamente e lealmente le Autoritą Aziendali di non essere pertanto in nessun caso disposti a lavorare, trasportare e collaudare i suddetti materiali bellici».
Da «Azione Nonviolenza», Gennaio-Febbraio '71
in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1971, Marzo 1971
Luigi Sonnenfeld
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