Cerimonia al Quirinale

Lo studio è semplice, quadri di caccia alle pareti, una scrivania del cinquecento, due telefoni, gli immancabili garofani rossi. Sono le 10,40. Scocca l'ora del giuramento di rito del Vescovo di Tortona, Monsignor Giovanni Canestri: i Vescovi prestano giuramento al Quirinale. La cerimonia ha luogo nella sala di Druso (alle pareti un S. Girolamo e una Madonna con Bambino). Nella stanza c'è un tavolo coperto con un drappo di velluto rosso, un antico, prezioso Vangelo (aperto a caso sulla liturgia di Natale ad tertiam Missam), due candelabri ai lati, un inginocchiatoio. Qui entrano il Vescovo, il Presidente e due testimoni: quasi sempre un Sottosegretario agli Interni (sono tre, oggi è di turno Sarti) e il Segretario Generale del Quirinale, Picella. La cerimonia è segreta. Accompagna il Vescovo una delle «istituzioni» del palazzo, don Luigi Lannuti, cappellano maggiore ordinario palatino, ottantatre anni, da diciotto al Quirinale, di cui è un po', come dire, il parroco. E' il padre spirituale degli ottocento, alcuni ne ha battezzati, alcuni li ha uniti in matrimonio. Tutti gli chiedono la «caccoletta», una pasticca di liquirizia che tiene sempre in tasca, dentro una scatoletta d'argento, accanto a pasticche di altra natura, contro il mal di testa, il mal di fegato, ecc.
Alle undici esce Monsignor Canestri ed arriva il nuovo Arcivescovo di Lucca, Monsignor Enrico Bartoletti. Un altro giuramento.

(Da «Famiglia Cristiana», n. 11 -14.3.71)



in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1971, Marzo 1971

menù del sito


Home | Chi siamo |

ARCHIVIO

Don Sirio Politi

Don Beppe Socci

Contatto

Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455

Link consigliati | Ricerca globale |

INFO: Luigi Sonnenfeld - tel. 0584-46455 -