Il mio dialogo

Nessuno, all'infuori di Dio, è completo in se stesso. Nessuno, all'infuori di Dio, è principio e termine di se stesso. Soltanto in Dio la sua pienezza e perfezione e felicità è Dio stesso. Perchè la Divinità è totalità dell'Essere. Dio è il perfetto assoluto. E' l'infinito Unico.
Eppure anche in Dio - è il Mistero più tenebra e luce - vi è come un bisogno di comunione, e quindi di termini che si conoscano e si amino perchè la pienezza sia più piena e la totalità veramente compiuta. E' l'infinito dialogo nel quale Chi parla è Dio, la parola è Dio, il parlare è Dio.
E tutto nel silenzio assoluto, nella solitudine chiara e semplice dell'unico Dio.
E' questo dialogo parlato nel silenzio di Dio con parola unicamente Amore, che si è allargato ed espresso, a un certo punto del suo compiersi eterno, in un parlare fatto di cose, di cieli e di terra, di stelle e di granelli di sabbia, di fili d'erba e di esseri umani....
Non sono mai riuscito bene a capire perchè diciamo che Dio ha creato dal nulla, come se dal nulla potesse venire qualcosa, quasi che l'esistenza fosse tutta dalla non esistenza. Dio, nella creazione, non mi piace pensare - e tanto meno cercare d'immaginare -che è dal nulla che ha tratto tette le cose, ma è da Se stesso, dalla pienezza del Suo Essere, che ha creato tutte le cose.
E' assurdo perdere la chiarezza di contemplazione e la gioia adorabile di sentire tutta la creazione riversamento al di fuori della pienezza di Dio, per paura di scivolamenti panteistici.
Il mondo è il dialogo delle Tre divine Persone parlato, fatto ascoltare, al di fuori dell'unità di Dio. Dio ha espresso la Sua Parola scrivendola nella pagina dell'universo come il musicista scrive le note della musica che gli canta nell'anima o le esprime col suono d'uno strumento. Come lo sposo e la sposa si dicono l'Amore che trabocca dal cuore e dall'anima e si effonde in realtà creata, in esistenza nuova.
E' adorabile l'universo ascoltato come il dialogo parlato della Trinità di Dio. Come eco lontanissima, ma meravigliosa, dell'intimo dialogo delle tre divine Persone. Il silenzio dialogato nell'intimità dell'essere di Dio che dice parole mormorate dal vento fra le cime degli alberi, gridate
dal mare che si frange sugli scogli, dal tuono fra le nuvole dense di tempesta, cantate dagli uccelli nell'aria fresca e verginale del mattino, parlate dagli uomini e dalle donne, espresse dagli occhi di un bambino, sussurrate appena dal cuore che ama, consegnate con trepida adorazione da chi prega..
Il mio dialogo vorrei tanto che fosse con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. Quando entro nel loro silenzio e tutto mi avvolge, ascolto la Loro Parola e è felicità infinita quando sento di essere la Loro Parola, Loro dialogo, perchè la mia anima e il mio corpo sono il Cielo dove Loro si parlano e spesso è vero che io sono il loro parlarsi. Perchè fino a questo punto è piaciuto arrivare all'Amore di Dio.
Allora capisco che io devo essere il parlare di Dio al mondo. E tutto l'universo si rivolge a me per parlare col Suo Dio. Divento e sono il dialogo di Dio e del mondo. Sono felice di essere la parola a Dio di un filo d'erba del prato, del poggio assolato, ora d'estate, dell'onda del mare che muore ai miei piedi sulla spiaggia per consegnarmi il suo messaggio. Del sole violento e forte che mi brucia la pelle per accendere in me parole di fuoco. Delle stelle che mi dicono tante cose: me le mandano le loro parole di lassù perchè sanno che io soltanto posso parlare a Lui con parole tremanti di Amore, come la loro luce nel buio della notte....
Tutti gli uomini sono fatti per il grande dialogo con Dio. E tutti hanno parole che a Lui interessano e piacciono. Perchè la loro vita, lo svolgimento della loro esistenza è un dialogo con Dio, anche quando gli uomini nemmeno ci pensano. La vita non è mai una solitudine e tanto meno un monologo. Siamo sempre in dialogo, dal pezzo di pane che si mangia, alla mano dell'amico che si stringe, fino all'offesa che riceviamo all'angolo della strada, alla passeggiata del dopo cena. Vivere vuol dire dialogo, rapporto vicendevole, dipendenze incredibili, appartenenze inimmaginabili.
Dio ha creato l'uomo assolutamente bisognoso di dialogo, perchè l'uomo ha essenzialmente bisogno degli altri, bisogno degli altri per ricevere e bisogno degli altri per dare. Dobbiamo essere completati perchè la pienezza non è in noi. E dobbiamo essere motivo di completamento per gli altri. Siamo legati fra noi dall'assoluto bisogno d' comunicabilità.
Nella creazione, come si legge nella Bibbia, Dio guardava l'opera della Sua onnipotenza e constatava che tutto era buono. Dopo la creazione di Adamo, vide però che c'era una cosa che non andava bene: che l'uomo fosse solo (Gen. 2, 18) e con la creazione della donna, creò i due termini del primo e più essenziale e meraviglioso dialogo, perchè parlassero la parola che è l'Amore e questa parola del dialogo fra l'uomo e la donna, fra gli esseri umani, Dio sognò di essere Lui. I corpi, le anime i cuori, le mani, gli occhi, le cose, le vicende, tutto ciò che esiste, Dio sognò che sarebbero state il segno della parola che parla unicamente ai Lui.
Quando il sogno di Dio svanì per l'interrompersi, brusco e violento, del dialogo fra l'universo e Dio attraverso la parola che è l'uomo, allora la Parola stessa del dialogo della Trinità venne a farsi Uomo e da allora il dialogo fra l'universo e Dio è «il Verbo di Dio, fatto carne, venuto ad abitare fra gli uomini» (Gv. 1, 14).
Sono infinitamente felice che il mio dialogo con Dio - è la mia ragion d'essere al mondo - sia Gesù Cristo. Che il mio dialogo con l'universo sia Gesù Cristo. Che il mio dialogo con l'umanità sia Gesù Cristo.
Non sono una solitudine, il mio parlare, cioè il mio vivere, non è un monologo, ho ricevuto una pienezza, ho una parola da dire, ho una comunione da offrire, sto vivendo un dialogo meraviglioso, stupendo.
La parola che io parlo è la parola che Dio stesso parla nell'unità del Suo Essere Tre divine Persone. E' la parola che è l'universo stesso. E' la parola che per parlarla, gli uomini sono stati creati ed esistono.
E' la parola - suono di voce contenente tutta la Verità di Dio, tutto il Mistero di Dio.
E' la parola - esistenza umana, storia vissuta, fatta di carne e sangue.
E' la parola - pronunciamento, espressione offerta di Amore totale, assoluto.
E' la parola - unificazione perfetta, cuore solo e anima sola.
E' la Parola pronunciata nell'eternità e nel tempo, nel Seno infinito della Santa Trinità dell'Unico Dio, nel Seno verginale e immacolato di una donna di nome Maria.
Questa Parola - Gesù Cristo è la parola del mio dialogo. Non ho che questo dialogo e è tutto fatto e sempre di quest'unica parola, Gesù.
La ripeto incessantemente nel silenzio dell'anima mia e nel palpitare vivo del mio corpo. Vi si riversa tutto il fiume dei sentimenti, tutta la marea che cresce sempre più di bisogni infiniti. Vi si allarga la luce in distese di chiarezze splendenti.
E vi palpita tutto l'Amore. Tutto l'Amore di cui è capace un povero corpo e una piccola anima, umile essere umano, chiamato al dialogo con Dio fatto di una Parola che è Dio: offerto al dialogo con l'universo, fatto di una Parola che è l'Uomo.
Vorrei vivere questo dialogo per la Verità totale di me stesso, perchè Dio abbia sempre, in ogni istante, con chi parlare, perchè gli uomini tutti abbiano in continuità incessante chi parla loro e chi ascolta il loro parlare, perchè io so bene che qualunque cosa dicano, è questa parola che mi dicono, è questo dialogo che fanno, sia pure dolorosamente e faticosamente, perchè con me altro dialogo non esiste perchè altra parola non conosco. Ma non perchè respingo o disprezzo altro dialogo e il parlare di tutti, ma soltanto perchè so troppo bene che nel mio dialogo cristiano vi è tutto il parlare degli uomini, perchè ho la certezza che in Gesù Cristo vi è tutto, assolutamente tutto il problema dell'uomo e dell'umanità.
Non mi dite che devo stare attento per il mio dialogo. Non mi insegnate, per favore, la prudenza per il mio parlare. Non mi raccomandate di non fare il mio dialogo con questi o con quelli, in un'occasione o un'altra. Non voglio avere paura a dire la mia parola. Non posso avere paura, non crederei che è la Parola.
E' vero che se ne potranno approfittare per prendersi gioco di me, per fare i loro interessi, per rivolgere tutto contro di me.... ma intanto il dialogo è avvenuto, la Parola è stata pronunciata e l'Amore è nel mondo. Crescerà da sé, al tempo opportuno, sia che io vegli, sia che io dorma, come dice Gesù.
Ma il mio dialogo ha bisogno di libertà, è fatto di libertà, è tutto nella fiducia perchè è dialogo di Amore, Non posso e non devo tenere per me la parola che mi è stata rivolta nel segreto, devo parlarne in piena luce, in pieno giorno. La parola che mi è stata mormorata in un orecchio devo gridarla sui tetti. E devo rivolgerla a tutte le creature e portarla, viva e vitale, a tutti gli uomini, fino agli ultimi confini della terra.
Il mio dialogo Gesù Cristo. La mia parola Gesù Cristo.
Parliamoci di Lui. Io parlo a te e ti consegno la mia parola che è Lui. Tu parli con me e mi dai la tua parola che è Lui. E avviene che siamo due, ma non siamo più due corpi e due anime separati e divisi da una individualità insuperabile e incomunicabile, siamo il Suo parlarsi eterno e infinito, il Suo contemplarsi in vicendevole visione fatta tutta di Amore.
Siamo, fratello o sorella, mio carissimo tu del mio dialogo, il dialogo parlato sulla terra nel quale la Parola è quella stessa che è parlata nell'intimo Essere di Dio: la Parola che si è fatta carne per venire a essere dialogo fra l'umanità e Dio e gli uomini fra loro.
Vorrei che il mio dialogo con te, mio carissimo tu, chiunque tu sia, fosse lo stesso dialogo fra le Tre divine Persone dell'Unico Dio.
Ho la Parola di questo dialogo, la conosco e l'amo tanto, eppure ancora non so pronunciarla. A volte non ho il coraggio di dirla. Anche se spesso è gioia infinita gridarla
E' triste, per me cristiano, che non sia tutto il mio parlare, che non sia il mio unico parlare, questa Parola. Che ancora Gesù non sia tutto e l'unico mio dialogo.


don Sirio


in La Voce dei Poveri: La VdP giugno 1965, Giugno 1965

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