Coś comincị, là
in fondo alle scale
che tu scendevi di corsa.
Appena suonava il segnale di fine
dell'ultima lezione.
Là, nella allegra ressa
presso gli spogliatoi,
protendendo con mano
di febbre
la tua contromarca.
Coś comincị, là
nella banda di ragazzi accaldati
(sorridessero pure con malizia
le bambine, vedendoti passare!)
correvi, a perdifiato,
facendo a pallate con l'umida neve.
Per un attimo balenavano in fuga
fiumiciattoli,
nuvole,
borgate,
ma ai tuoi occhi su tutto dominava
quell'unica cosa:
la cosa di cui, ora, sentivi forte la mancanza,
e non potevi comunque sapere ancora
che cosa.
Volevi amore
amore vero,
senza trucco
e comunque tu riesca adesso
a ingannare te stesso,
volevi, - non negare - un amore felice,
e se questo non fosse stato possibile,
ti saresti contentato anche di un amore infelice:
ti bastava solo
che fosse l'amore...
(Evtusenko da La stazione di Zimà)
in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1965, Marzo 1965
Luigi Sonnenfeld
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