In lode dell'inquietudine

E' vero: siamo degli insoddisfatti e in fondo è bellissimo se è vera la famosa frase di S. Agostino, spiegazione splendida di tutta questa terribile condizione umana di scontentezza: «Signore, hai fatto il nostro cuore per te e è inquieto finche non riposa in te».
E' adorabile quindi questo essere sempre insoddisfatti, inquieti, sotto sopra, in cerca ansiosa di qualcosa. E' una povertà che affligge anche chi ha tutto, è fame e sete anche per chi potrebbe essere sazio. E' forse l'unica possibilità di salvezza per la stragrande maggioranza degli uomini che sono arrivati, che. sono sistemati, che sono al posto, perchè impedisce una mediocrità ripugnante, un chiudersi in se stessi e nella propria soddisfazione, un essere felici in se stessi e di se stessi.
E forse per tanta gente l'unica speranza di salvezza di dignità umana e di salvezza eterna, è l'inquietudine, è il non poter essere più, a un certo punto, dei soddisfatti.
E' così tanto presenza attiva di Dio tante volte la scontentezza, questa agitazione di fondo. E' la sua stupenda lotta in noi contro il nostro egoismo. E' meraviglioso questo nemico adorabile della pace per soddisfazione di se stessi. Questa pace, che è soltanto spaventoso orgoglio, Lui la detesta. E' la pace che lo esclude, perchè toglie via anche il minimo bisogno di Lui. E' la suprema falsificazione dell'uomo diventato principio e fine, quindi convergenza assoluta in se stesso. E' una idolatria che Dio non può assolutamente tollerare. E' una illusione penosa e stupida. Una falsificazione assurda. L'inganno totale. La menzogna suprema. E è per questo allora che nella sicurezza del castello incantato che ha tirato su perfino il ponte levatoio, scoppia la congiura di palazzo.
Perchè Dio questa pace falsa la sconvolge facilmente dal di dentro insinuando strane e misteriose scontentezze.
Dio in noi non è mai come un morto, nemmeno quando abbiamo tentato e ci sembra d'essere riusciti ad ucciderlo. E' così anche nella storia. Rinasce sempre come il sole ogni mattina. Come la primavera dopo l'inverno.
Perchè Dio non può stancarsi d'essere Dio, tanto meno può rinunciarci e quindi continua ad essere Dio nel mondo e in ogni anima.
E' così semplice allora spiegare il terribile problema dell'agitarsi degli uomini, del loro essere sempre inquieti, come bruciati da un fuoco di dentro, spinti da una tempesta irresistibile. E' Dio che continua (e ne sia infinitamente ringraziato) ad essere Dio.
Dopo il peccato originale a Dio non è rimasta altra scelta perchè la Verità essenziale - Dio, principio e fine di ogni cosa - potesse rimanere, nell'universo a giustificarne l'esistenza, che l'impedire agli uomini la loro pace fatta di adorazione di se stessi e di visione beatifica dei loro successi e delle loro importanze.
E' tanto Amore da parte di Dio aver fatto dell'uomo, come dice Charles Péguy «un pozzo di agitazione, fino al punto che lui solo è più inquieto di tutto il creato».
Non è giusto lamentarci di Dio che ci tormenta, che ci disorienta, che ci spinge. E non lascia che ci addormentiamo tranquilli, che ci aggiustiamo sistemandoci nelle nostre pacifiche mediocrità. Che sia ringraziato perchè svuota d'importanza quello che facciamo e rende avida la terra e ingrata la stagione. Sia adorato quando il cielo è torbato o le stelle stanno soltanto a guardare, il sole illumina a giorno eppure tutto è notte e buio fitto.
Perchè è allora che Lui diventa più Dio dentro di noi e nel mondo, di più il Solo Unico Tutto, principio e fine di ogni cosa, ragione d'essere, essenzialità assoluta.
E' allora che noi siamo uomini veri, spogliati di ogni falsificazione, liberati da ogni attaccamento. Perchè l'inquietudine è povertà di fondo, la scontentezza è umiltà appassionata, il bisogno è preghiera, la ricerca è Amore.
E la speranza rimane l'unica forza. La Fede la sola sicurezza. E nell'attesa il cuore si apre e si apre fino alla misura che l'infinito Mistero di Dio unicamente può colmare.
Dio vuole la nostra pace ma una pace tormentata dalla voglia dell'infinito.
E Dio si è fatto Uomo per scavare in seno alla umanità abissi d'inquietudine: ha tolto, è vero dalla anima nostra la disperazione del peccato, ma vi ha lasciato però il vuoto infinito perchè non ci fosse più possibile risolverlo con questa o quell'altra storiella, ma unicamente con Dio, la sola pienezza per l'uomo.
Accettare la sua presenza vuol dire disporsi a che il mare ci inondi e ci sommerga, che un vento impetuoso ci porti via, che un cielo infinito di stelle ci colmi di stupore e di sgomento.
Acconsentire a Gesù e voler essere cristiani comporta essere carne e sangue e anima e destino umano che Dio fa suo, personalmente. E che Lui cercherà più che gli sarà possibile di coinvolgere nel suo stesso Mistero secondo la sua vita raccontata, dal Vangelo. Vuol dire non essere più se stessi, ma tutta l'umanità, il terribile problema della salvezza di tutti gli uomini e della gloria di Dio.
E' trepidazione allora e pena e angoscia. Inquietudine profonda. Scontentezza inevitabile. E non tormentarsi appassionato. E' una non pace per via d'infinita ricerca, di ansie insoddisfatte, di Amore incontenibile.
Beati gli uomini che incontrano anime inquiete di quest'inquietudine che si acquieterà soltanto in Paradiso.
Beato chi si è imbattuto in cristiani appassionatamente tormentati dalla voglia irresistibile di un po' di somiglianza con Gesù, crocifissi all'angoscia del problema della salvezza del mondo.
Beati i credenti che non possono non chiedere alla Chiesa e chiedono soltanto il miracolo della presenza totale di Cristo, vero Dio e vero Uomo, nel loro momento storico e sono sempre insoddisfatti per non trovare anche l'impossibile.
Beato te e beato me se fra noi è l'inquietudine e il desiderio cocente e l'impegno totale per essere uniti nel nome di Gesù perchè Lui sia in mezzo a noi e quindi dentro l'umanità.


don Sirio


in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1965, Marzo 1965

menù del sito


Home | Chi siamo |

ARCHIVIO

Don Sirio Politi

Don Beppe Socci

Contatto

Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455

Link consigliati | Ricerca globale |

INFO: Luigi Sonnenfeld - tel. 0584-46455 -