Signore, mi dicono di tacere, di continuare a vivere in silenzio, nascosto e perduto nel Mistero del Tuo Cuore.
Non è possibile, sembra, uscire all'aperto, in piena luce, dentro la folla degli uomini che percorrono strade non Tue, per essere il Tuo Volto di Gioia e di Speranza, fra tutti.
E cantare a piena voce il Tuo Amore Infinito; e tutta la Luce e la Verità e la Face che traboccano, come vive fontane, dal Tuo petto forte, squarciato. Per saziare la sete di tutti alle Tue rosse ferite.
Non è possibile, dicono, uscire fra i poveri, in mezzo alle case degli operai, a rinnovare nel cuore degli ultimi le Speranze perdute, da tempo, e affidate ad altri ideali, ad altri nomi non dolci e sicuri come il Tuo.
E' tempo d'inverno, per morire e marcire dentro le zolle scure, come semi che nessuno vede. Tempo di solitudine, di muto guardare i Tuoi occhi colmi d'Amore. E piangere, e attendere in serena dimenticanza di se.
Ma mai, come ora, solo il Tuo Regno è diventato desiderio ardente nel centro dell'animo. E mai, prima d'ora, Tu sei stato così TUTTO per me.
d. G. S.
in La Voce dei Poveri: La VdP febbraio 1965, Febbraio 1965
Luigi Sonnenfeld
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