(citazioni)

Sia lode a Dio

Sia gloria a Dio per le cose screziate,
per i cieli di vario colore come la mucche chiazzate;
per le macchie rosa punteggiate sulla trota che nuota;
per le castagne fresche cadute come brace accesa, per le ali dei fringuelli;
per i passaggi divisi e spezzati - chiuso, maggese e campo arato
tutte le arti e gli arnesi e gli strumenti e gli ordigni.
Tutte le cose a contrasto, originali, sobrie, strane:
tutto ciò che è mutevole, maculato - chi sa come? -
veloce, lento, dolce, vivido, opaco,
genera senza tregua Colui la cui bellezza è immutabile:
Lode a Lui!
(Autore ignoto)


Il prete

«Come Cristo, il prete porta all'umanità un dono senza eguali: quello dell'inquietudine. La rivolta che egli predica è l'insurrezione delle coscienze; l'ordine che egli deve sconvolgere è la calma apparente che copre le iniquità e gli odi. Come l'eroe e il santo, il prete nel mondo non è un cittadino che ubbidisce passivamente; egli non ha affatto una fisionomia comune. Essere per Lui buon cittadino, nell'ubbidienza più sincera alla legittima autorità, significa essere "l'eterno insoddisfatto", non per turbare la pace sociale, ma per prepararne, in ogni momento, l'attuazione più perfetta.
Che funzione paradossale è mai la sua! Profeta dell'Essere perfetto, egli ne riflette, nelle civiltà che passano, la pace sovrana e la stabilità. Profeta del Dio vivente egli non ammette il riposo che sarebbe la morte; sarà sempre l'artefice del divenire, del rinascere, nell'intimo delle persone come nello sviluppo della storia.
Si può dire senza contraddizione che il suo modo di seminare l'ordine è quello di metterlo in discussione: il suo modo particolare di obbedire alle leggi degli uomini è quello di appellarsi continuamente alla legge di DIO».
(card. E. Suhard)


Simone Weil

Ascoltare la Weil significa esporsi ad una provocazione spirituale, ad un bruciante contatto mistico, che non lasciano inerte alcuno, qualunque la risposta in concreto che ognuno sia poi in grado di dare.
Ogni sua parola è un invito perentorio ad "essere" cristiani il che è un'altra cosa dal dirsi tali, a camminare verso Dio, ogni momento, il che vuol dire impegnarci ad una conversione perenne: molto scomodo per la nostra accidia.
«Gridare che si ha fame e che si vuole del pane. Si griderà più o meno a lungo, ma finalmente si sarà nutriti, e allora non si crederà, si saprà che esiste veramente del pane. Quando se ne è mangiato quale prova più sicura se ne potrà valere? Finche non se ne è mangiato, non è necessario e nemmeno molto utile credere al pane.
L'essenziale è di sapere che si ha fame. Non è una credenza, è una conoscenza del tutto certa che non può essere oscurata se non dalla menzogna.
Tutti coloro i quali credono che v'è o vi sarà un giorno del nutrimento prodotto quaggiù mentono».
(S. Weil)



in La Voce dei Poveri: La VdP dicembre 1964, Dicembre 1964

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