Ecco, sono entrata, e la figura del Cristo si distingueva ancora precisa, grigia, sul fondo più grigio della Croce, Poi a poco a poco sono scese le ombre, i contorni sono svaniti, e sulla parete non è rimasta che nitida, decisa la Croce. Ne sono rimasta un pochino sgomenta perchè mi è sembrata questa la realtà, il richiamo chiaro, la via sicura, l'insegnamento preciso.
Ecco non è finito tutto con la Sua morte, ma direi, è incominciato tutto. Ora gli uomini sanno con precisione che cosa Egli è venuto a fare nel mondo e che cosa voglia da noi. «Vai rinnega te stesso, prendi la tua Croce e seguimi».
Sii quindi quello che sei, riconosci la tua povertà, la tua miseria, la tua inutilità, la tua incapacità, la tua ignoranza, la tua misura, i tuoi limiti così tanto umani da non saper guardare oltre la convenienza, Futilità, giustificata magari anche con la necessità, l'abitudine, la comodità, l'amor proprio. Ecco rinnega te stesso poiché ti credi grande, potente, signore, dominatore; ma non potrai mai finger di non sentire quella voce che ti viene da qui, dal legno della Croce, e che cresce dentro di te, contro la tua volontà, contro i tuoi desideri, e che con tutte le forze tenti di negare.
«Prendi la tua Croce» è così precisa questa frase che non c'è dubbio, sì, ognuno ha la sua croce, fatta di dolore, di sofferenza, di vuoti non colmati, di inestinguibile sete di bene, di ricerca, di rinuncia, di lotte, di lacrime. E Cristo si fece aiutare dal Cireneo. Siamo così povere cose che non possiamo tirare avanti da soli, proprio da soli, siamo così in tanti proprio per aiutarci, per sostenerci, per appoggiarci l'un l'altro in questo lungo cammino che porta a Lui.
«E seguimi» e qui l'abbraccio delle Sue braccia stese sulla Croce si fa immenso, per raccogliere tutta l'umanità, tutti questi uomini che nascono, camminano, scompaiono sulla terra; i limiti della Croce non lo possono più contenere.
C'è rimasta la Croce e la Sua presenza viva in noi perchè non abbiamo a sgomentarci, perchè abbiamo a capire che la Sua era immensamente più pesante, perchè abbiamo a credere veramente che ciò che non è possibile a noi è possibile a Lui, così come la resurrezione dopo la morte.
T.R.
in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1964, Aprile 1964
Luigi Sonnenfeld
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