L'avere scelto ad unico Signore Gesù e averne fatto l'unico Amore porta con serena dolcezza o a che Lui sia l'unica, totale fiducia.
E' andata crescendo, di giorno in giorno, questa fiducia, fino a un riposarsi in Lui, consegnandoGli tutto me stesso.
Non è per stanchezza - anche se spesso può essere arrivata a misure estenuanti - che sempre più mi sono andato liberando dalla fiducia riposta, fino a un certo punto, con tenace, cocciuta speranza, in me e negli altri e in questo o quest'altro valore o motivo. E non è stato nemmeno per delusione patita dopo constatazioni amare e spietate.
La verità nei confronti di me stesso e degli altri e di tutte le cose si è precisata sempre più, è vero, e quasi si è stabilizzata in una visione oggettiva nella quale ogni cosa ha il suo esatto valore, e forse non vi è più possibilità di sforzature artificiose, a meno che non capiti - cosa che può sempre succedere - un impazzimento più o meno assurdo, però niente è deprezzato o svalutato, tantomeno messo da parte. No, no, per evitare il pericolo di affidarmi a qualcuno o a qualcosa, non ho fatto il vuoto intorno a me o la terra bruciata: tutto è lì, a portata di mano e in piena luce, perfettamente a fuoco. Non ho scelto la paura a norma di vita e forse nemmeno la prudenza e chissà, può darsi, neppure la saggezza. Ho vissuto allo scoperto la buona battaglia che ha la verità per vittoria e non a guerra di posizione, con strategie bene studiate e ben consigliate. Ho pensato che il rischio era la migliore difesa e quasi un dovere quando il motivo di fondo, il movente unico di ogni cosa, era la ricerca di valori assoluti.
Non sono andato avanti, procedendo nella vita cristiana, gettando tutto dietro le spalle o storcendo gli occhi per non vedere quello che era di qui o di là della strada o che mi camminava accanto. Sono andato semplicemente avanti senza fermarmi, senza tentare di costruire qui o là la casa, senza cercare sistemazioni di nessun genere e mai mi sono sentito arrivato altro che per giungere e subito ripartire, spesso senza nemmeno un po' di riposo.
Allora è successo che tutto è stato vissuto perchè tutto è stato raccolto e così tanto che ogni valore raccolto e vissuto ha costretto a cercare ancora, a riprendere il cammino e andare avanti. Penso che la verità delle cose (e degli esseri umani) stia tutta qui: nel costringere a cercare altri valori per lo scoprirsi del loro limite, della loro ricchezza relativa e contingente.
Quando questa spinta non succede e non se ne avverte la violenza, vuol dire non che abbiamo vissuto la loro pienezza, ma che ci ha vinti e convinti il loro margine di errore, la loro possibilità d'illusione, vuol dire che siamo rimasti prigionieri della loro apparenza e non abbiamo visto e raccolto la loro essenzialità.
Se tutto invece procede così, sul filo dell'essenzialità delle cose, allora questo mondo, nella totalità assoluta di tutti i suoi valori, diventa una forza formidabile di convergenza che fa centro in Dio.
Dio cresce nel Suo valore assoluto e a poco a poco tutto sopraffa nella Sua infinita misura. Sempre più il Suo essere tutto diventa dolce esperienza, constatazione che serenamente s'impone, scoperta che apre il cuore e l'anima ad un'accoglienza fatta unicamente di assoluta fiducia.
Il Cristianesimo è questa dolce esperienza di Dio nel Suo essere tutto. E' nella luce del Vangelo che Dio si rivela in conoscenza piena e perfetta di Lui. E Gesù è l'Amore di Dio che ci apre ad una totale, infinita fiducia.
Quando le ragioni essenziali dell'esistere hanno scoperto le loro esigenze assolute, quando il bisogno di Dio è diventato più urgente del respirare, quando l'aprirsi ad un'esistenza universale, distesa a tutta l'umanità, si è fatto dovere che reclama obbedienza, allora non rimane che affidarsi a Gesù Cristo, consegnarsi a Lui, diventare suoi per il Suo farsi in noi fino a diventare Lui nostro principio d'esistenza e motivo di destino.
Se questo avviene, se questo rimettersi a Lui, fino ad una dipendenza totale e assoluta si realizza, allora la fiducia in Gesù è arrivata a misure d'esistenza. A misure d'esistenza temporale ed eterna.
Allora tutto viene giocato disinvoltamente, serenamente, coraggiosamente per Lui. E non con sforzo e fatica, ma con serena logica, come normalità umile e semplice.
Consentiamo di essere coinvolti nel Suo Mistero di Gloria a Dio e di salvezza per l'umanità, come qualcosa che ci riguarda personalmente, diventata nostra, perchè a questo deve condurre la fiducia, a far nostro ciò che è di Lui per una partecipazione realizzata dall'Amore che, di per se stesso, toglie ogni differenza, il mio e il tuo, e realizza l'unità, l'essere uno.
Questo vuol dire credere in Gesù Cristo, l'affidarsi a Lui, l'avere fiducia in Lui.
Non può, evidentemente, questa fiducia che ha ottenuto tutto il mio affidarmi a Lui, il mio confidare unicamente in Lui per la realizzazione della verità e concreta autenticità della mia esistenza, nella soluzione del problema che è il mio corpo e la mia anima, il mio destino su questa terra e nell'eternità, non può questa fiducia non allargarci fino a comprendere in se stessa tutto il Mistero dell'umanità, della sua storia, dei suoi valori, delle sue speranze.
Ho fiducia in Gesù per tutto ciò che riguarda me, ma anche - e con la stessa intensità e sicurezza - per tutto ciò che riguarda te e gli altri e tutti e ogni popolo di qualsiasi tempo e continente.
La fiducia in Lui per tutta l'enormità del problema umano.
Il Cristiano sa che può aver fiducia, in questo mondo, perchè c'è Dio, c'è Gesù Cristo. Porta in sé, il cristiano, una forza inesauribile di fiducia mentre sta vivendo questa vita umana nella sua vastità spaventosa di problemi: una fiducia che anche l'impossibile può diventare possibile, che anche l'assurdo può avere una logica, che anche il male può essere occasione d'inizio di bene, perchè anche dall'odio nascerà l'Amore, anche il deserto fiorirà, e la morte cederà il posto alla vita... E questo perchè ho fiducia in Gesù Cristo e a Lui consegno tutta la realtà, a Lui lego ogni speranza, da Lui aspetto ogni salvezza.
Io so quanto è dura questa Fede e quanto spesso è pazzia troppo faticosa a sopportarsi. Eppure è ricchezza che arricchisce questo povero mondo, una fiducia così profonda e sicura come è la fiducia in Gesù Cristo,
Perchè è a seguito e come fruttificazione semplice e giusta della fiducia in Gesù Cristo, è per la sicurezza che proviene da questa fiducia in Lui, che si può avere fiducia in noi stessi, negli altri, nel mondo, nella vita, nell'umanità.
Perchè questo miracolo di Amore Gesù Cristo ha compiuto fra gli uomini e compie continuamente: che degli uomini abbiano fiducia e fiducia vera, seria, profonda, libera, sicura, negli altri uomini e nella vita e nella storia, per una fiducia piena e totale e assoluta in Lui.
Gesù Cristo motivo di fiducia nel mondo: è bellissimo. Da riconoscenza infinita.
Senza di Lui io non avrei mai saputo cos'è la fiducia e non mi sarei abbandonato alla fiducia come alla giusta visione e al logico rapporto con l'umanità e col mondo, come all'unica possibilità di Amore vero in questa nostra povera vita.
don Sirio
in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1964, Aprile 1964
Luigi Sonnenfeld
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