Invano Signore ti ho cercato
invano sgomento guardavo il fondo
della mia esistenza nebbiosa;
vedevo le cose e non ti scorgevo.
Poi una luce rischiarò la mia mente
fu come un lampo
che illuminò le cose
per un attimo.
La tua voce si udì
nel vano fragore che mi circondava.
Mi voltai e ti vidi;
ti vidi nel tuo manto di amore.
Invano mi trattennero,
tu mi tiravi con la forza
della tua parola.
E piansi
piansi amaramente
per averti tanto offeso;
ma tu mi dicesti
«Sei perdonato» e gioii.
E allora la mia vita
è diventata un grido
un grido d'amore
prima flebile
poi sempre più forte.
Ma il mio grido, Signore
non è sempre udito,
la mia voce diventa
sempre più roca
non ha più forza la mia gola
O Signore
dammi la forza di continuare.
N. Platania
in La Voce dei Poveri: La VdP febbraio 1964, Febbraio 1964
Luigi Sonnenfeld
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