Non mi muove, mio Dio, ad amarti
il cielo che mi hai promesso,
ne mi muove l'inferno così temuto
fino a rinunciare per questo ad offenderti.
Tu mi muovi, mio Dio; mi muove il vederti
inchiodato su quella croce e schernito;
mi muove il vedere il tuo corpo tanto ferito;
mi muovono le angosce della tua morte.
Mi muove, infine, il tuo amore, così tanto,
che anche se non vi fosse cielo, io ti amerei,
e anche se non vi fosse inferno, ti temerei.
Non devi darmi nulla perchè ti ami,
che, se ciò che spero non sperassi,
così come ti amo, ti amerei.
Anonimo spagnolo
in La Voce dei Poveri: La VdP gennaio 1964, Gennaio 1964
Luigi Sonnenfeld
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