Signore insegnaci a non amare più noi stessi
a non contentarci più di amare i nostri,
di amare quelli che amiamo.
Signore, insegnaci a pensare solo agli altri.
ad amare, prima di tutto coloro che non sono amati.
Signore, facci male con la sofferenza degli altri.
Signore, donaci la grazia di sentire realmente
che in ogni minuto della nostra vita,
della nostra vita felice e protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani
che sono Tuoi figli
che sono nostri fratelli
e muoiono di fame,
e muoiono di freddo,
e non hanno meritato di morire di freddo.
Signore, abbi pietà di tutta la povera gente del mondo.
Abbi pietà dei lebbrosi
che alzano verso la tua Misericordia
le loro mani senza dita, le loro braccio senza mani.
E perdonaci di averli troppo a lungo
abbandonati,
per la nostra paura vergognosa.
Signore, non permettere che siamo felici da soli.
Donaci l'angoscia della miseria universale,
e liberaci da noi stessi, .
se questa è la Tua volontà.
(Da recitarsi il 31 gennaio VII giornata mondiale dei lebbrosi)
"II Cristiano di fronte alla sofferenza, non può non impegnarsi a battersi su due fronti": sul fronte della "lotta per la giustizia" e sul fronte della carità, che ha il compito di sovvenire direttamente i sofferenti (in attesa dei provvedimenti sociali adatti) e quello di fermentare l'opinione pubblica, perché gli uomini che hanno la vita liscia prendono coscienza della sofferenza degli altri, se ne prendano cura almeno indirettamente e promuovono i provvedimenti sociali necessari ad alleviarla e sradicarla, (da «Il Gallo» rivista mensile genovese).
in La Voce dei Poveri: La VdP gennaio 1960, Gennaio 1960
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455