L'obiezione di coscienza

Il 15 ottobre «la Corte di Appello di Firenze ha inflitto a Padre Balducci 8 mesi di reclusione per apologia del reato di disobbedienza commesso dall'obiettore di coscienza Giuseppe Gozzini di Milano e per cui il Gozzini subì sei mesi di condanna dal Tribunale militare. Sempre con le attenuanti, il giornalista Leonardo Pinzauti ha avuto 6 mesi di reclusione, avendo pubblicato sul giornale da lui diretto, l'articolo di Padre Balducci».
Non è che riportiamo questo fatto di cronaca giudiziaria per intervenire nello spinoso problema dell'obiezione di coscienza, anche se per noi, che ci occupiamo di problemi di dignità della persona, umana, la coscienza ha diritto a tutto il rispetto del suo primato sul piano morale, e nemmeno per rivendicare la libertà di opinione e di giudizio sulle istituzioni umane, quali esse siano, specialmente quando questa opinione è espressa in modi corretti e rispettosi, ma abbiamo riportato questo fatto di cronaca per prendere una precisa posizione sui problemi della pace.
Si può parlare e lavorare per la pace nel mondo in molti modi e con assoluta indipendenza da ogni politica. Uno dei modi, per riferirci al fatto di cui sopra dell'obiezione di coscienza, è lottare contro il militarismo o se non altro, fare di tutto per smontare quell'alone di grandezza, quel clima epico, quell'onore militaristico ecc. di cui il militarismo si pasce.
E questo naturalmente senza diminuire e tanto meno togliere niente di rispetto, di gratitudine, di gloria a chi alla patria ha dato la propria vita sui campi di battaglia. Ad essi andrebbe assai di più dei monumenti sulle piazze e della poca pensione che ripaghi una gamba, gli occhi o la vita perduta.
Ma ci sembra che sia anche per Amore di loro, i sacrificati, che certo spirito guerriero, combattentistico e militarista debba a poco a poco sparire.
Desideriamo semplicemente che finisca sempre più il tempo dei colonnelli, dei generali o che almeno sempre più sia ridotta, per chi la vuol fare di mestiere la carriera militare, alla normalità di una sistemazione di se stessi e logicamente sempre meno importante, per il bene comune, della professione di medico, di avvocato, d'impiegato di banca ecc.
Il tempo anche qui deve andare avanti e ciò che è stato una volta non è detto che debba continuare, pena la perdita di valori gloriosi. Una volta era grandezza avere spirito guerriero e attitudine militaresca, ai nostri tempi, per fortuna è assai meno grandezza: ne viene naturalmente una maggiore possibilità di pace per tutti: non si vede come non sarebbe immenso vantaggio per la pace se questo spirito militarista sparisse completamente.
Affinché questa liberazione (o purificazione che sia) avvenga bisogna che qualcuno inizi una disobbedienza che non è alla patria e alla sua sicurezza e alle sue glorie, è semplicemente una disobbedienza a una mentalità di esistenza e a un costume storico che è bene per l'umanità che sparisca. Siccome è tradizione connaturata coll'istinto belluino umano, aggravata da millenni di orrendi trionfi e glorie pagate da oceani di sangue, bisogna fare un lavoro di rottura.
E qualcuno che inizia bisogna che paghi, come succede in tutte le cose.
E' per questo che guardiamo agli obiettori di coscienza con simpatia e siamo solidali con Padre Balducci e il dott. Pinzauti che hanno difeso il loro diritto a prendere posizione nell'unica guerra buona, quella fatta contro la guerra e con tutto ciò che di guerra sa e che alla guerra si richiama.


d. S.


in La Voce dei Poveri: La VdP dicembre 1963, Dicembre 1963

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