7 ottobre - Il mio babbo stasera è diventato un malato grave. Dio per la croce del suo Figlio mi perdonerà la mia disperazione.
11 ottobre - I medici pensano che sia inutile ogni cura, il babbo è quasi incosciente.
12 ottobre - Non posso più vivere in questa cupa tristezza, mi sforzo di alzare gli occhi sulle colline e sul cielo, colgo nella loro bellezza straordinaria quasi il limite tra visibile ed invisibile, oltre questo velo so che il babbo andrà e troverà subito il volto di Dio perchè egli è stato il poeta di quanto ci è dato cogliere d'ultrasensibile.
15 ottobre - Stasera uscendo ho trovato un cielo profondo appena increspato di altissime nuvole color di rosa. Ho capito che quel cielo attendeva e che bisognava cedere e accettare che fosse fatta la Sua non la mia volontà.
Il babbo è andato nell'eterno riposo, è entrato nell'eternità serenamente, senza soffrire. Dio ha ascoltato le mie lunghe preghiere che gli fosse risparmiato il dolore e ne sento la Presenza.
17 ottobre - Mi hanno portato via il babbo, oggi non so sentire altro che la sua assenza fisica. Era l'Amico mio più caro; alla mia giornata è stata tolta l'ora più piena, quella in cui passeggiavamo insieme parlando e leggendo.
Ho fatto l'ultima volta con lui il Viale dei Colli, poi me lo hanno murato nel buio. Babbo aiutami!
24 ottobre - E il babbo mi ha aiutato circondandomi di una siepe di amici, c'è chi è venuto anche da lontano, nel loro affetto ho ripreso a respirare.
3 novembre - Stasera siamo tornati nel bosco di cipressi sul crinale del poggio col nostro piccolo Mario. Lui era felice di essere solo, senza le sorelle, col babbo e la mamma, io ho aspirato consolazione e pace dal suo piccolo amore.
Grazia Maggi
in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1963, Novembre 1963
Luigi Sonnenfeld
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