Il principio

«Di dove sono venuto? Di dove mi hai preso»? domandava il bambino a la mamma. Ella rispose mezzo piangendo e mezzo ridendo e serrandosi il bambino contro il petto:
«Tu eri nascosto nel mio cuore come un desiderio, mio caro! Tu eri ne le bambole de i miei giochi infantili, e quando io, tutte le mattine, facendo con l'argilla l'immagine del mio Dio, plasmavo e riplasmavo anche la tua.
Tu eri chiuso col Dio de la nostra casa dentro la nicchia, ed io ti adoravo.
Tu eri in tutte le mie speranze, in tutto il mio amore, in tutta la mia vita, ne la vita di mia madre.
In grembo a lo Spirito che protegge la nostra casa, per lunghi anni ti formasti. Quando ne la giovinezza il mio cuore aprì i suoi petali, tu gli alitasti intorno come una fraganza.
Il tuo dolce e delicato fiorire era uno splendore rovente di cielo, prima de l'alba.
Piccino mio, caro gemello di una luce mattutina, tu hai vagato seguendo la corrente de la vita del mondo, finché ti sei arenato sul mio cuore.
Quando fisso il tuo visino vi scorgo dei misteri che mi sopraffanno; tu che appartieni a tutto, sei divenuto mio.
Per timore di perderti io ti prendo e ti stringo al mio petto.
Quale magia ha attirato il tesoro del mondo in queste mie deboli braccia»?

TAGORE
da: La luna crescente



in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1963, Novembre 1963

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