La poesia dei giorni

7 settembre - Giornata al mare. Al ritorno la sera era dolcissima: quadri di Rosai si succedevano dietro il parabrezza della macchina in corsa. La natura è felice tra gli uomini che soffrono; ho tanto pensato alle parole di una persona cara incontrata a Viareggio. Dipende dalla nostra libertà il volgersi e trarre coraggio dalla bellezza e dalla pace scritte sulla natura del mondo.
21 settembre - Nel fare la mia Comunione guardavo quella piccola ostia che, come Cristo aveva predetto, ha sollevato a sé il mondo. In particolare ho pensato a Papa Giovanni, di cui sto leggendo alcune pagine del diario, la sua anima è stata plasmata da quell'ostia fino al punto che la sua santità è traboccata su tutta la terra.
26 settembre - La poesia del mio giorno l'ho colta stasera all'improvviso; una cascata d'azzurro ha investito le colline, le case, l'aria fino a cadermi quasi tra le mani.
30 settembre - Siamo stati nel bosco, un bosco vergine qua sulla collina, tra le tamerici e gli arbusti, sotto gli affilati cipressi abbiamo trovato il volto di Dio. Ne siamo usciti come da un tempio.
4 ottobre - Stamattina ho scoperto l'apparire del giorno. Egli viene furtivo allungando strisce azzurre dietro le colline, poi lentamente invade tutta la realtà, campi, alberi, case, infine esplode nella certezza della sua essenza luminosa.
6 ottobre - "Figliolo abbi fiducia" dice Gesù nel Vangelo di oggi al paralitico, la mia anima aveva bisogno di queste parole "sicut cervus desiderat ad fontes aquarum".


Grazia Maggi


in La Voce dei Poveri: La VdP ottobre 1963, Ottobre 1963

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