E' così facile salvaguardare la pace della coscienza e la sicurezza della propria situazione condannando quelli che, a forza di amare i poveri, esagerano un po' e si sbagliano nell'affermazione, troppo assoluta, di certi principi. Quelli che si compromettono e si impegnano, quelli che, con una certa mancanza di misura, che intendono come testimonianza, affermano a proprie spese valori di pace e di non-violenza, di rispetto e di amore dei poveri: a loro non sarà perdonato il linguaggio meno misurato, di sbagliare qualche poco, di fare qualche passo falso. E' così facile non sbagliare quando non si fa nulla, è così facile non passare la misura a forza di una prudenza troppo calcolata, che non osa intraprendere più nulla, più nulla sacrificare, più nulla compromettere! Noi siamo tenuti ad avere un grande rispetto della verità, certamente, e a non tradire mai, nei nostri giudizi e nelle azioni, i principi naturali e soprannaturali che devono dirigere la vita umana. Ma è così difficile, nell'azione e nella concretezza di situazioni umane complesse, scorgere sempre in quale misura gli impegni degli uomini sono conformi in tutto alla verità, che coloro che non vogliono mai infrangere questa verità potrebbero essere così portati a non agire che con una prudenza troppo timorosa o addirittura a non capire del tutto! Questo è perché, mi sembra, non appartiene agli stessi uomini affermare la verità sul piano intellettuale e dell'insegnamento e compromettersi nell'azione. Sono molto rari coloro che possiedono questo doppio dono della chiara visione della verità dei principi e di una azione coraggiosa ed efficace. E' troppo facile, per quelli che non sono chiamati ad impegnarsi nell'azione, rimproverare a coloro che vi si consegnano in totale generosità e buona fede, qualche errore a cui possono lasciarsi trascinare loro malgrado. Santa Teresa d'Avila non diceva forse che chi vuole correre nel cammino dell'amore non potrà non avere i piedi coperti della polvere delle imperfezioni, e che vale di più rischiare questo per amore che rinunciare a camminare per paura di sporcarsi i piedi col fango della strada.
Chi dunque si dà alla chiara visione della verità, come chi s'impegna in una azione efficace, sappia correre - con ogni rischio - sul cammino dell'amore!
Rimane che ciascuno ha il suo compito da svolgere quaggiù e la sua particolare missione. Ma non è da noi gettare la pietra a coloro che, in completa buona fede e nell'estrema generosità del loro amore, potrebbero aver mancato di misura ed essersi sbagliati nella loro affermazione dei principi. Noi gli dobbiamo umilmente il nostro rispetto e il nostro affetto e possa la nostra carità essere trovata nell'ultimo giorno ardente e pura come la loro.
(Dalle pagine di un diario privato)
in La Voce dei Poveri: La VdP settembre 1963, Settembre 1963
Luigi Sonnenfeld
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