M'ha detto: «Aspettami» e m'ha lasciato
in questa Chiesa fredda. Perchè sono solo,
e nessuno mi può dire come lei m'ha detto
«Aspettami», io resto qui; e perchè il caldo
senso della sua mano bianca di signora
mi è rimasto sulla fronte, e ho fame,
e lei ha promesso di darmi da mangiare.
Ho freddo, tanto, e non posso star fermo.
Ma vicino alla candela che non scalda
mi sono fermato, perchè ho visto quei piedi secchi,
sporchi e con il sangue a croste,
fissati lì a mezz'aria da un chiodo lungo
contro un legno. Nudi.
Ti chiami Cristo, lo so.
Gesù Cristo, dicevano anche quelli della carovana:
Gesù, Cristo, Signore,
Gesù Bambino col visetto rosa;
ma no coi piedi neri, a croste!
Ora... chi sei?
Perchè ho fame, io, con le mie scarpe,
rotte, sì, ma scarpe che parano l'acqua ghiaccia,
eppure tu sei scalzo e sei Signore?
Prima, ho veduto un ragazzo come me:
correva, mangiando una banana
(lo sai tu se è buona la banana?),
io ho fame e non ne ho mai mangiate.
Cristo, Gesù, chi sei?
A piedi nudi no, che non sei un signore.
Guarda, io me li spoglio:
lo vedi il segno di quella sassata
che schioccò via dal solco della ruota?
E' come il foro del tuo chiodo,
ma questo qui è guarito:
e il tuo, fa sempre male?
No, tu non sei un signore.
Se ti dicono «Aspettami» ed hai fame,
senti anche tu come un urtare di terra con le stelle,
e il sole che non scalda a un tratto
si fa fuoco, e vedi strade e siepi con le more,
che poi si fanno spine per ferirti,
e sulla strada vuota, bianca, lunga,
solo una foglia gialla che salta
stanca, nel vento che l'impolvera?
Senti, tu, che sei solo
e per la prima volta sai che vorresti giocare
coi bambini nei borghi
ma non hai amici, mai,
e nella carovana ti va negli occhi
il fumo, mentre lui ti bastona
e tu piangi per quello, e per la rabbia?
Per te, peggio: t'hanno inchiodato.
Se vuoi, cammina coi miei piedi
sulle strade di nessuno, e di tutti,
perchè tu sei povero come me;
e come me signore,
quando puoi godere della fresca acqua
dei fiumi, della luna chiara,
degli alberi, dei fiori e delle stelle,
o dormi sotto i ponti
e quando t'alzi non t'hai da fare il letto.
Vedi? Lo so chi sei
Cristo, Gesù dai piedi sporchi di sangue:
sei come me, sei un povero...
...e sei pane,
m'ha detto lei mentre mi porge da mangiare,
ma io, non so perchè, non ho più tanta fame.
Solo voglio tornare a dirti: «Aspettami,
(quelle parole per cui t'ho incontrato
e ti sei fatto amico), aspettami, Gesù!».
Maria Ridolfi
in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1963, Aprile 1963
Luigi Sonnenfeld
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