Il Signore ha bussato alla tua finestra:
«Amico, amico, amico, amico».
Il Signore ha bussato alla tua finestra,
ma tu dormivi.
Non aspettare dunque che la notte finisca,
non aspettare dunque di finire i tuoi sogni.
Il Signore ha bussato alla tua finestra,
ma tu dormivi.
E il suo popolo passando ti chiamava:
«Amico, amico, amico, amico».
E il suo popolo passando ti chiamava,
ma tu dormivi.
Un malato ha gridato fino all'aurora:
«Amico, amico, amico, amico».
Un malato ha gridato fino all'aurora,
ma tu facevi il morto.
Un pover'uomo t'ha chiesto due soldi di speranza:
«Amico, amico, amico, amico».
Un pover'uomo t'ha chiesto due soldi di speranza,
ma tu non hai voluto vederlo.
Il vicino č passato sollevando il pugno in segno d'odio:
«Amico, amico, amico, amico».
Ma tu resti nel tuo cantuccio.
Il Signore ha bussato alla finestra:
«Amico, amico, amico, amico».
E il suo popolo passando ti chiamava,
ma tu dormivi.
Ma un mattino aprendo la porta,
tu troverai
la speranza morta.
dal disco "Le ciel est rņuge" di Padre Duval
in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1963, Marzo 1963
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455