Ti ringrazio, Signore, di essere venuto nella solitudine aspra e paurosa delle mie pietre, riarse dal sole e dal vento. Solitudine sterminata senza il sollievo nemmeno della pietà di un filo d'erba o di un grido nella notte.
Qui lo Spirito che. ti ha generato dalla Verginità di tua Madre, ti ha condotto. Avvolto dal mio silenzio, nelle nottate colmate soltanto di stelle e nelle ombre delle pietre bruciate dal sole durante giorni e giorni affocati, la Tua infinita adorazione al Padre e tutto il Tuo Amore ai fratelli.
Perchè la mia solitudine è abitata dalla Grandezza di Dio e dalla disperazione degli uomini. Qui tutto è soltanto Cielo e pietre. Dio e gli uomini qui si guardano immediati, quasi negli occhi. Perchè forse il deserto più di ogni altra cosa al mondo è l'immagine del Mistero di Dio e dell'umanità.
E Tu sei venuto qui perchè Dio è solitudine infinita e perchè gli uomini sono solitudine infinita. E queste solitudini opposte, eppure misteriosamente una sola solitudine, scavano deserti riarsi di pietre, bruciati di sete e di fame.
Ti ringrazio Gesù perchè finalmente dal deserto di sete e di fame della vita umana Tu hai gridato che non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola di Dio. E che Dio non va provocato e che Dio soltanto dev'essere adorato e servito. Perchè Lui solo è Tutto.
Hai dato voce e anima e Amore, Gesù, alla mia solitudine, al mio silenzio solenne, al vento, alle pietre, al sole, alle stelle delle mie notti luminose. Aspettavo da millenni di gridare la mia Verità con le tue parole, o Verbo di Dio fatto Uomo.
Perchè, anche dopo che Tu nel deserto hai vinto il nemico, gli uomini continuano ad averne paura della mia solitudine?
E hanno terrore del silenzio. Della pace vasta e solenne. Delle parole gridate dal vento e sussurrate dal brillare delle stelle. Scritte sulle pietre. E fatte di luce di sole.
E non sanno gli uomini amare nemmeno il deserto allargato nell'anima, fatto di pietre dolorose, di solitudine colmata di abbandoni, bruciato dall'angoscia...
Eppure tu sei vivo e vivente in ogni deserto a combattere ancora l'antica battaglia, a gridare che Dio soltanto è Tutto e che a Lui solo dobbiamo servire.
Perchè aspettano che Tu faccia delle pietre pane per una fame che non è tutto, che Tu compia miracoli che siano meraviglia, che Tu sia potente e faccia potenti i Tuoi?
Mentre Tu sei sicuramente e unicamente nel deserto dell'umanità per affermare che Dio sia adorato e Lui solo sia servito.
Ecco il deserto aspetta: ci sarà ancora chi vorrà seguirti, o Gesù, fra le mie pietre riarse, nella notte colmata di silenzio e di stelle, fra il vento che urla e il sole brucia perfino le ombre?
E tu, cristiano, credente in Lui, questo dovresti sapere: non è lontano il deserto che aspetta. Non devi camminare a lungo e varcare il mare. Il deserto sono l'anima tua e lì, nella tua solitudine, Lui - e spesso da solo - grida che Dio è tutto e Lui soltanto bisogna servire.
(dal Vangelo di Mt. 4, 1-11)
in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1963, Marzo 1963
Luigi Sonnenfeld
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