Caro amico,
perdonaci se pubblichiamo la tua lettera. Ci è stata di grande conforto e di vero incoraggiamento, in un momento assai penoso per noi. Sapendo che noi possiamo esserti di aiuto nel tirare avanti la tua dura vita di operaio perchè ti aiutiamo a scoprire il valore cristiano della povertà fino ad amarla, fino a farne motivo di gioia, ci viene il convincimento di continuare ad essere vicini a te e a tanti come te, anche se spesso il nostro scrivere può spiacere e infastidire altri lettori.
Grazie, caro amico e che Gesù sia nel tuo lavoro e nella tua povertà, come in quella di tutti, dolce speranza e gioia profonda perchè la tua vita (e la famiglia che tu sogni) sia nella sovrabbondanza del Suo Amore.
Carissimi, «La voce dei poveri» non è una voce al vento e nemmeno carta sprecata da cestino, ma una voce che penetra e che dà frutti buoni.
E' un povero che vi scrive, un povero che legge il vostro foglio fino all'ultima riga e trova tutto così vero, e utile per la sua vita quotidiana, fatta di duro lavoro e lunghi sacrifici, perchè un giorno non lontano vuol formarsi una famiglia.
Quante volte, nonostante il lavoro mi dia di vivere onestamente, mi avvilisco pensando a quanti vivono meglio di me, sprecando denaro a profusione, mentre io, nonostante il duro lavoro, appena, appena vivo!
Ma ecco che «La voce dei poveri» arriva nella mia casa e leggendo nelle sue poche ma grandi pagine trova la forza e la gioia di lavorare, pensando che non sono veramente povero e se lo sono, quale bella e grande famiglia, unita al Povero falegname di Nazaret, Gesù.
In quattro anni di vita dunque «La voce dei poveri» ha dato i suoi frutti e li continuerà a dare anche se qualcuno la passerà nel cestino.
Tante cose belle a tutti dunque e che il Signore vi benedica per il bene che fate.
un povero
in La Voce dei Poveri: La VdP febbraio 1963, Febbraio 1963
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455