Felicità

Vorrei scrivere perchè sono felice, ma non so se riesco a esprimere quello che ho dentro. Perchè sono tanto felice.
Felice di vivere, di esistere.
Felice di essere così come sono.
Felice della vita che è intorno a me,
Felice delle cose che mi circondano. Del cielo, del sole, dell'acqua, del bello e del cattivo tempo.
Felice della bellezza della campagna in primavera, in autunno e sempre. Dei bimbi che incontro, dei loro volti espressivi.
Felice di poter camminare, di poter vedere, di avere freddo e caldo, fame, sonno.
Di essere accanto agli altri, come gli altri.
Di poter parlare e ascoltare.
Felice del lavoro, della vita misera e sempre uguale che conduco, del mio non saper fare.
Perchè io sono niente, non ho niente.
Ma sono tanto felice.
Nonostante la miseria che vedo d'intorno. L'ingiustizia. L'incomprensione e l'ingordigia. L'angoscia del dover arrivare, del passare sempre più avanti.
Nonostante la sofferenza dei deboli, dei poveri, di chi è niente come me.
Nonostante i grossi ed innumerevoli problemi dei nostro tempo.
Nonostante la sofferenza fisica e il dolore della morte.
Sono felice nonostante l'incapacità mia e di molti a fare qualche cosa per chi non ha conforto.
Perchè io ho in me la sorgente della felicità di tutto - nonostante tutto.
Sono troppo niente per essere capace di gioia, anche per qualche attimo.
Ma a Dio niente è impossibile. Ho tanto creduto in questo. E Lui è stato capace di farmi felice. Di darmi i motivi di tanta gioia. Trovandoli in Lui li ho trovati in tutte le cose, e nessuna cosa negativa può distruggere quello che Lui ha impresso così profondamente in me.
Perchè Lui è tutto.
E sono felice di tutto nonostante tutto.
Perchè è vero che a Dio niente è impossibile.


e. c.


in La Voce dei Poveri: La VdP dicembre 1962, Dicembre 1962

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