Sono tanto felice Signore e Ti ringrazio immensamente della grande grazia che mi concedi: la sofferenza.
Mi è molto penoso dover rinunciare anche per un solo giorno a nutrire la mia anima con la Santa Comunione. O mio Signore, Ti chiedo di far sì che il mio povero cuore divenga simile al Tuo; sono assetata del Tuo divino Amore.
Signore, rendimi umile!
L'unica mia preoccupazione è questa: fare sempre la Tua volontà o Signore.
Soffro e soffro tanto, ma con questo non faccio proprio nulla di straordinario né tanto meno di eroico: faccio soltanto il mio dovere verso Colui che ha dato la Sua vita per me.
Signore Ti ringrazio di darmi la forza di saper nascondere tutte le mie sofferenze: queste rimarranno sempre un segreto fra me e Te.
La mia croce è pesa, ma non la sento neppure perchè il Signore la vuole sorreggere tutta Lui.
O Spirito Santo, vivida luce, caldo sole d'amore, possiedi la mia anima!
O Maria, mammina celeste, non mi abbandonare mai.
O mammina misericordiosa e tenerissima aiutami ad essere sempre l'ancella del Signore! Fa' che possa conoscere sempre la mia nullità e possa cantare anch'io al Signore il mio «Fiat».
(Dal diario spirituale dì Maria Caponi morta il 9.2.62)
in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1962, Novembre 1962
Luigi Sonnenfeld
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