E' la signora consorte di un certo personaggio in pensione che telefona. Lei ha poca salute, si stanca tanto facilmente e mio marito, dice, ha bisogno di tante cose. C'è la casa poi da mantenere a specchio. Sono disperata... mi aiuti. Da ieri sono senza donna di servizio. E prega e si raccomanda anche a nome del marito che le sarà sicuramente riconoscente.
E' sempre una gioia trovare lavoro. Dicono che adesso tutti stanno bene. Vi è abbondanza di tutto. Però vi è ancora chi fatica assai a rimediare il necessario per la propria famiglia. E spesso trovare lavoro che sia sistemazione non è semplice e facile. Va bene allora tutto quello che capita, anche a giornata o a ore.
D'accordo.
E la donna è trovata. Ancora molto giovane. Famiglia con tre bambine. Ma ogni giorno andrà a sollevare la signora e consorte dalla disperazione.
Tutto a posto. Soddisfazione generale per opera buona compiuta.
Pochi giorni e la signora telefona ancora. Singhiozza di là dal filo. Riesce appena a parlare, ma s'inquieta, indispettita, per dire che la donna se n'è andata e sulla porta le ha detto che bastava, non ne poteva più. Ora la disperazione di nuovo, il peso della casa, il marito che aveva bisogno di tante cose.
Bisognava chiarire e allora la donna dalle tre bambine racconta che lei non se la sentiva di essere a disposizione di dieci gatti, della signora e del consorte.
Dieci gatti fra piccoli e grandi. Dieci gatti per casa, sui pavimenti a cera. Sotto le poltrone e i divani e gli armadi, i tavoli e i letti. Scopa in mano e segatura, dalla mattina alla sera.
Custodirli, il mangiare, i loro cuscini e cercare sempre negli angoli, guardare di qui di là, col naso per aria a seguire quel cattivo odore.
Lavare, pulire, lucidare e dopo eccoti un altro gatto. Attenta a quello e nel frattempo un altro fa le sue libertà nella stanza accanto. Allora è successo che qualche volta ho allungato la scopa. Li ho rincorsi, qualche volta, lo confesso, anche a pedate.
E succedevano disastri. La signora gridava, piangeva. Attacchi isterici addirittura, povera donna. Per quei dieci gatti. Quando io, sfinita, davo loro una pedata. Quando ne rotolavo qualcuno di quei gattacci sotto il divano a colpi di scopa.
E i dieci gatti sono rimasti senza donna, di servizio.
il cronista
in La Voce dei Poveri: La VdP ottobre 1962, Ottobre 1962
Luigi Sonnenfeld
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