Tempo di Pentecoste

Mi sono ritrovato a immaginare la venuta dello Spirito Santo nel giorno della Pentecoste come l'inizio di un qualcosa d'infinito che trabocca e inonda e dilaga. Nulla lo ferma o l'arresta e penetra dovunque, si distende a perdita d'occhio, tutto colmando di se.
Questa povera terra finalmente è stata occupata dal Suo Dio. Il fuoco è entrato nella foresta dell'umanità e l'incendio non potrà mai più essere domato e spento. Passa di albero in albero e il vento lo accende e la tempesta ne fa una violenza di fiamme e tutta l'acqua dei fiumi e degli oceani pare che sempre più lo faccia divampare.
Ormai lo Spirito Santo è venuto a scuotere dalle radici l'esistenza, turba e agita il vivere di ognuno e di tutti, spinge e costringe a ricerche senza sosta. Spesso è buio e tenebra, ma poi è luce abbagliante. Sembra che lasci in pace, ma poco dopo e turbine vorticoso e gli uomini sembrano foglie d'autunno disperse al vento.
Sta alla porta e bussa. Chiama a gran voce. E si offre come motivo di tutto, come unica possibilità. Lui o il nulla.
E in fondo, il cuore non cerca che Lui e ogni ansia è ansia di Lui. L'anima si apre, ma è sempre poco. Il desiderio non è mai abbastanza e la sofferenza aumenta perchè tutto è bruciato dal Suo Fuoco,
E' più che l'aria che si respira, più del sangue nelle vene e più assai di dove si posano i piedi.
Si voglia o no, e anche a non saperlo, è la ragion d'essere, unico motivo d'esistenza, principio e fine di tutto. Così tanto, fino al punto, che tu sei per farmi pensare a Lui, perchè lo desideri e lo cerchi e ne abbia bisogno estremo, vitale, essenziale. Così io sono per te. Occasioni siamo perchè Lui possa essere tutto fra noi e per noi. Perchè sia suscitato un problema d'infinito che Lui solo poi possa unicamente risolvere. Perchè questo è il destino dell'Amore fra gli uomini. E anche dei nostri limiti, anche del dolore e forse anche dei nostri peccati.
Occupa tutto, ormai, e sembra così tanto tutto, che niente è più in se stesso ma tutto, al massimo, ne è un'apparenza o un velo: ma la trasparenza è troppo chiara e la Sua Presenza troppo scoperta.
Forse non è più possibile nemmeno distrarsi, guardare da un'altra parte, cercare di non vederLo, Ora capisco perchè Dio è Amore, è perchè così non possa non esserGli concesso di perseguitare fino all'impossibile e di colmare e di sopraffare. L'Amore dà diritto a tutto perchè vuol tutto donarsi.
Stasera avevo paura nel rendermi conto, nell'avvertire in modo tanto concreto questa realtà di Dio come unica realtà. Mi sembrava di trovare tutto occupato da Lui. Tutto lo spazio, tutto il tempo. Sentivo lo Spirito Santo come invasione, sopraffazione, da non lasciare nulla dove Lui non sia. Di qui la paura che, in fondo, null'altro esista, lo smarrimento di non potersi più a nulla aggrappare. Perchè vivere è diretto, immediato, e soltanto, rapporto con Lui. Io e Lui e io legato essenzialmente a Lui e quindi Lui solo. Dio.
L'onnipotenza unificante dell'Amore Spirito Santo per l'unità di Dio nella Sua Vita intima. L'Amore per l'espansione della Bontà di Dio attraverso la creazione. L'Amore Spirito Santo nel Seno verginale di Maria - e attraverso Lei nel seno dell'umanità intera - perchè il Figlio di Dio sia anche e in eterno il Figlio dell'uomo. E poi l'amore a torrente, a fiumana, a incendio, in violenza diretta, in presenza immediata, in azione infinita a tutto inondare, sopraffate, travolgere... Per riordinare, ricomporre, ricondurre, riportare, incessantemente e con dolce, infinita fatica d'Amore, al primo principio, all'origine di tutto, in perfetta unificazione a ciò che è Tutto perchè l'Unità sia compiuta dove anche i Tre sono Uno.
Perchè così è l'Amore Spirito Santo,
Questo povero giorno di Pentecoste, Un gruppetto di pover'uomini mezzi disorientati e qualche donna. Si accende all'improvviso come un fuoco e ne partono lingue ad appiccare un incendio misterioso nel sangue e nell'anima di quegli uomini e di quelle donne.
E' all'improvviso. A tempesta violenta. Come a esplosione e quasi a terremoto.
Accorre una folla, raccolta quasi da ogni angolo della terra e tutti intendono e capiscono le parole dell'unico Amore. Perchè il linguaggio dell'Amore è unico e sempre lo stesso, come unico e sempre lo stesso è il cuore degli uomini.
Un fatto da nulla, sembra, ma è assai più di quando si accese il sole per la prima volta a illuminare il mondo. Si accese e non si è spento più. Così è dello Spirito Santo: da quel giorno splende in luce e calore di vita e non tramonta mai. Fascia la terra tutta, arriva ad ogni uomo in ogni angolo. Offre il suo raggio a tutti. Dona a tutti la sua fiamma. Illumina e dissipa ogni buio. Riscalda a tepore dolce e a fiamma di incendio. E' vita vivente.
Dalla terra, allora, nasce la bontà. Cresce e fiorisce il bene e fruttifica anche il cento per uno.
La verità ora è scoperta e distesa nella sua serena e semplice logica. E con gioia si allarga nelle visioni della Fede. Di qui cresce la Speranza in dolce e forte coraggio perchè la via da seguire è chiara e si sa dove conduce e a chi ha voglia di camminare non mancherà la forza necessaria a sostenere la stanchezza dei piedi e del cuore.
Da allora la libertà è possibile per tutti, perché «dove è lo spirito del Signore lì è libertà». Libertà dal timore di noi e degli altri per liberazione da tutte le importanze artificiose, egoistiche. E' libera la visione delle cose e il rapporto con esse, perchè i valori non sono di più del loro esatto valore. Lo Spirito Santo è criterio infallibile di giudizio e apprezzamento perfetto.
E da questa libertà per opera dello Spirito Santo nasce (è dalla onnipotenza fecondante dello Spirito nell'intimità verginale di ognuno di noi, e verginità qui è libertà perfetta, immacolata) nasce l'Amore. L'Amore per il quale è la nostra carne, la nostra anima, il nostro destino.
Spesso sarà come ombra in noi l'Amore. Ombra di quello vero. Appena un riflesso, un richiamo, un inizio. Un tentativo. E può essere tanto sbagliato. Ma è perchè non è Spirito Santo. E nemmeno è sulla sua strada.
Allora è Amore impazzito perchè è soltanto egoismo. Amore di sé, senza rapporto, senza comunione, senza dono. Nasce e muore. Non può che lasciare un vuoto. Terra deserta e bruciata dove tutto è mangiato fino a un filo d'erba.
Nasce il sole al mattino. L'ho visto in alta montagna schiarirsi l'orizzonte e accendersi a poco a poco. Era come un rovesciarsi di luce dall'orlo luminoso del crinale delle montagne. E le vallate, enormi conche d'ombra, lasciavano andare il buio, liberandosene a poco a poco per aperta accoglienza, sempre più, della luce. E dopo era un mare di luce.
Ora, sulla spiaggia dalla sabbia accesa di sole. Scoperti e distesi, immersi, abbandonati e vinti dentro l'immensa luce e fiamma di fuoco e di sole.
Bisogna spalancare la finestra ogni mattina. Camminare nel giorno chiaro senza occhiali neri e specialmente non chiudere gli occhi. Spogliarsi bisogna di tutti gli stracci, anche se di porpora e bisso. Pezzo a pezzo, via l'armatura di ferro. Giù il ponte levatoio. E una mina mettiamo sotto la pietra angolare del castello.
La difesa più adatta ormai è fatta di libertà. E dovrebbe essere venuto il tempo in cui chi vince è soltanto l'Amore.
Ormai il dovere è uno solo: credere all'Amore, perchè lo Spirito Santo è venuto da tempo, è qui, nel mio, nel tuo cuore, nel destino di tutti, ha colmato tutta la terra, è marea che sale, è incendio che tutto vorrebbe bruciare, perchè finalmente a siano nuovi cieli e nuova terra».


don Sirio


in La Voce dei Poveri: La VdP giugno 1962, Giugno 1962

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