Bianchi e neri

Alcuni episodi dell'orribile discriminazione razziale nella grande civiltà degli Stati Uniti.
«Il 20 maggio scorso un autocarro proveniente da Birmingham (Tennessee) sbarcava al posto di blocco di Montgomery (Alabama) un gruppo di studenti neri e bianchi appartenenti all'associazione «Pellegrini della Libertà». Una folla urlante, al colmo dell'isterismo, li assalì. Più di mille studenti razzisti, letteralmente invasati dalla rabbia, le donne ancor più degli uomini.
In un istante più di venti furono feriti fra coloro che erano arrivati. Un negro fu cosparso di benzina e sarebbe morto bruciato vivo, se il fuoco non fosse stato spento. Un bianco, James Zwerg, colpevole di solidarietà verso gli uomini di colore, fu gettato a terra al grido «Ammazzalo!». Il suo viso deturpato fu affondato di forza nel catrame molle della strada.
John Seigenthaler, amministratore aggiunto di Robert Kennedy, Ministro della Giustizia, avendo voluto proteggere una ragazza negra di 20 anni perseguitata da razzisti, fu buttato a terra e talmente malmenato, che, colpito da commozione cerebrale, gli toccò restare all'ospedale un'intera settimana.
Nel frattempo, lo sceriffo della città riceveva un ordine del Tribunale che gli ingiungeva di imprigionare i «Pellegrini della Libertà», colpevoli di essersi opposti alla separazione dei negri negli autocarri, nei treni, negli autobus, nei ristoranti, ecc.
In quello stesso tempo, mille negri erano assediati in una chiesa Battista e cantavano degli inni, mentre il loro «leader», il pastore Dott. King, pregava e fuori diciotto bianchi erano tratti in arresto. A chi era andato a chiedere aiuto per i feriti, le autorità della città rispondevano che tutte le autoambulanze dei bianchi erano in riparazione.
Washington rispose prontamente. Duecento agenti federali furono mandati sul luogo, esasperando ancor più, con la loro presenza, gli isterici della segregazione. Nonostante ciò, 21 antirazzisti «Pellegrini della Libertà» arrestati, comparvero il 23 Maggio davanti al Tribunale della contea, accusati di violazione della legge dello stato di Alabama che impone la segregazione dei negri.
Due giorni più tardi venivano arrestati a Anniston, quattro membri del K.K.K., che avevano appiccato il fuoco ad un autocarro dei «Pellegrini della Libertà» e per mantenere la bilancia in pari, furono arrestati nove studenti negri alla stazione stradale di Jackson (Mississipi), colpevoli di essersi permessi di entrare nella sala di aspetto destinata ai bianchi.
Una campagna era stata organizzata per ottenere che i negri potessero frequentare cinema dei bianchi.
Ogni sera, alcuni negri armati di pazienza e di gentilezza, facevano la coda davanti ai cinema dei bianchi. Quando la cassiera li respingeva, essi si allontanavano compostamente, scusandosi senza un'ombra di ironia o di malizia, e riprendevano posto nella coda. Ognuno si ripresentava così quindici o venti volte davanti alla biglietteria della cassiera, per ricominciare poi il giorno dopo. Questo durò una settimana. Il sabato sera, un giovane negro, impeccabile, che aveva fatto questo traffico tutta la settimana allo stesso cinema, si avvicinò allo sportello della biglietteria, tenendo in mano una magnifica orchidea che offrì alla cassiera.
«Io voglio ringraziarla, signorina» spiegò «d'essere stata così paziente verso di me». E se ne andò. Il giorno dopo la cassiera chiese di essere licenziata.
Ecco la non violenza: disobbedienza franca e rispettosa alle leggi ingiuste, amore per l'avversario, appello rivolto alla sua coscienza perchè da se stesso scopra ciò che vi è di cattivo nel suo comportamento, accettazione da parte della vittima dell'ingiustizia, di soffrire a causa di questa ingiustizia, piuttosto che infliggere sofferenza all'avversario. Noi abbiamo molto da imparare dai negri degli Stati Uniti.
Georges Bois
Cahiers de la Rèconciliation Dic. 61





Se i cristiani non avessero ascoltato gli insegnamenti dei loro nemici mortali, essi saprebbero che niente è più giusto della misericordia, perchè niente è più misericordioso della giustizia e i loro pensieri si adatterebbero a queste nozioni elementari.
Gesù Cristo ha dichiarato «Beati» coloro che sono affamati e assetati di giustizia e il mondo che vuole essere felice, ma che detesta la «Beatitudine», ha rigettato questa affermazione. Chi allora parlerà per i ridotti al silenzio, per gli oppressi, i deboli, se quelli che furono investiti della Parola tacciono?
Lo scrittore che non lavora per la Giustizia disprezza i poveri in un modo crudele come un ricco egoista.
L'uno e l'altro dilapidano la loro ricchezza e sono responsabili, per gli stessi motivi, dello sparire della speranza nel mondo.
Leon Bloy



in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1962, Aprile 1962

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