L'oro in Chiesa

Abbiamo visto un manifesto murale in grossi caratteri rossi e neri, annunciarne le celebrazioni del V Centenario della canonizzazione di S. Caterina da Siena. Due iniziative: convegno a Siena degli ospedalieri italiani - S. Caterina ne è la Patrona - e l'offerta di un altare e di un tabernacolo d'oro alla Chiesa di S. Domenico, la Chiesa di Siena che custodisce una insigne reliquia della Santa.
In un foglietto volante i nomi del Comitato d'onore e del Comitato esecutivo.
E' veramente cosa penosa e crea autentico senso di impaccio e di disagio non potersi unire all'entusiasmo del Comitato d'onore e di quello esecutivo. Poveri diavoli come ci ritroviamo, dissentire da iniziative inventate dal presidente degli Spedali di S. Maria della Scala di Siena insieme ai suoi collaboratori, certamente personaggi importanti, e appoggiate a una lunga lista di nomi così autorevoli, come un arcivescovo, più altri quattro vescovi e un abate, e poi professori, ingegneri, avvocati, dottori, commendatori, generali, colonnelli, ecc. tutti presidenti o dirigenti di qualche cosa (non ho mai capito perchè nei comitati d'onore non mettano mai operai, impiegati, agricoltori, ecc.), non trovarci d'accordo e non sentirci di appoggiare quindi certe iniziative, ci fa veramente problema: assai più di quello che si possa immaginare.
Ma è più forte di ogni buona volontà e quindi non ce la sentiamo di. approvare l'idea di questo Tabernacolo d'oro e di questo Tabernacolo d'oro messo insieme con le offerte degli ospedalieri.
Ci perdoni il Comitato esecutivo e d'onore, ma per onorare S. Caterina, la dolce infermiera degli appestati, non c'era altro da fare che un Tabernacolo d'oro?
Sempre più ci è difficile accettare che per onorare Gesù, la Madonna e i Santi occorra l'oro, ricchezza, valori, pietre preziose. Quando il Figlio di Dio è nato fatto Uomo (entrato quindi nel gioco dei valori umani, terreni, materiali) è nato in una mangiatoia, dentro una stalla. E' vissuto del proprio lavoro fino a quando è vissuto di elemosina ed è morto nudo sulla Croce e è stato deposto in un sepolcro dato in prestito.
Pensiamo che in un Tabernacolo d'oro ci si senta a disagio, se è possibile dire così. E è adorabile, bellissimo pensare questo di Lui. Ha voluto essere povero, perchè volete farlo essere ricco? Vuole essere come i poveri, il più povero dei poveri, più povero, diceva, degli uccelli che hanno un nido e delle volpi che hanno una tana, mentre Lui, diceva, non aveva una pietra dove posare il capo. Gli vogliamo bene così, forse gli vogliamo bene perchè è così. No, non possiamo pensare che in un Tabernacolo d'oro ci si trovi come a casa Sua.
Come non possiamo pensare che la Madonna sia contenta, come una ambiziosa donna qualsiasi (principessa o regina che sia, è lo stesso), di una corona d'oro e di gemme preziose, di anelli, braccialetti e collane.
Non pensiamo che questa sia Fede, ma povera mentalità umana attribuita a Chi ha altro criterio di giudizio dei valori è a Chi pensa che ciò che vale e importa è tutt'altro che l'oro e la ricchezza.
Sappiamo bene che a pensare e a dire queste cose, c'è da essere considerati estremisti e peggio ancora, ma noi sappiamo di averle imparate nel Vangelo e scoperte nel Cuore di Dio.
Si possono dire tante cose in difesa di queste iniziative e di queste manifestazioni cosiddette di Fede: d'accordo, le concediamo tutte tranquillamente. Però rimane il fatto che la povertà è l'oro e l'argento del Cristianesimo e la perla preziosa per la quale tutto deve essere venduto.
Ci ha poi impressionato il fatto che questo Tabernacolo d'oro debba essere donato raccogliendo offerte presso gli ospedalieri.
Pensavamo che il Tabernacolo d'oro per gli ospedalieri (Direzione, Amministrazione, Medici, Infermieri, Suore, ecc.) fossero i malati. Forse era conveniente che il Comitato d'onore e esecutivo, per le celebrazioni Cateriniane, organizzasse manifestazioni adatte perchè tutti gli ospedalieri sempre più si rendessero conto che ogni malato dei loro ospedali è un Tabernacolo d'oro nel quale adorare e amare la Presenza di Dio.
Vi può essere nei loro ospedali qualche «Tabernacolo d'oro» particolarmente bisognoso di Amore, di bontà, di pazienza e anche di aiuti materiali, perchè troppo povero, forse, per sostenere una convalescenza in una famiglia troppo male alloggiata e senza, chissà, un letto decente. A questi Tabernacoli d'oro è doveroso e meraviglioso pensare.
E sarebbe cosa stupenda organizzare Comitati d'onore e Comitati esecutivi per sensibilizzare il mondo ospedaliero a questi problemi di Amore.
E ci viene in mente un'ospedaliera, una semplice infermiera di un ospedale ben conosciuto, che ha lo stipendio che ha, il marito disoccupato e due bambini. Sono capitati in ospedale due gemellini di circa tre anni. Sono guariti, ma la mamma li ha abbandonati, gli istituti hanno difficoltà, dovrebbero partire per l'America dove dovrebbero essere adottati, ma i mesi passano e se li è portati a casa quell'ospedaliera: così sono quattro i bambini da mantenere con quello stipendio che ha. In casa, si è portati questi due piccoli Tabernacoli d'oro in cui è sicuramente racchiusa l'adorabile presenza di Dio.
Tabernacoli d'oro che certamente onorano Caterina, la dolce Santa dell'Amore: i Tabernacoli nei quali lei sa molto bene quanto sia vivo e presente il suo Gesù.
E forse La onorano in modo particolare, perchè sono Tabernacoli d'oro senza Comitati d'onore e Comitati esecutivi.


La Voce dei Poveri


in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1962, Aprile 1962

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