O sangue di Gesù, lavami le macchie di peccato, quelle che io non ho saputo lavare con tutti i miei propositi, con tutti i miei sforzi, cercando disperatamente in me i motivi che mi aiutassero a uscire da quelle inclinazioni che mi hanno dato e mi danno tanta vergogna.
O sangue di Gesù, inebriami, dammi la vergogna di desiderare non solamente le cose basse, ma tutte quelle comodità che contrastano con il tuo sacrificio e con la tua croce. Inebriami e dammi un amore per gli uomini che non sia più questo amore di concupiscenza che mi fa vedere sempre al centro di tutte le cose, ma un amore di donazione, di sacrificio che mi spinga a dare la vita per i fratelli.
Sangue di Gesù, inebriami e cambia questa mia vita vecchia, timorosa, senza slancio in una vita che sia tutta un grido di amore che scuota il torpore del mondo.
O sangue di Gesù, annega i miei rimorsi, i miei timori, la preoccupazione di me, e fammi guardare il Padre, la sua giustizia, la sua giusta severità verso di me attraverso la riparazione sovrabbondante della tua morte.
Annega la mia tristezza e dammi la gioia, l'ebrezza di sentirmi amato e redento e salvato e già nel gaudio immutabile degli eletti.
O sangue di Cristo, rinnovami profondamente sì che non abbia più paura degli uomini, dei loro intrighi, della loro diplomazia e viva in quella libertà regale dei santi e dei martiri che hanno sgomentato il mondo.
O sangue di Cristo, rinnova il mio gusto, sì che senta il sapore delle cose grandi e sappia volerle e fortemente volerle senza viltà, senza pentimenti, senza esitazioni.
O sangue di Cristo, fammi vedere gli uomini attraverso di te, sì che senta nelle mie vene il bruciore del peccato e dello scandalo e non mi ricordi più delle differenze e dei contrasti e veda tutti gli uomini redenti da Te, chiamati alla grazia dalla voce terribile del sacrificio.
O sangue di Gesù, cambia le mie insonnie, le mie preoccupazioni nell'insonnia e nella preoccupazione della salvezza dell'uomo.
O sangue di Gesù che in questo momento invoco con fede profonda, scendi sul mondo che non ha pace e irriga questa nostra terra di uomini tanto desolata che non sa dare altro frutto che l'angoscia.
Tu che venisti sulla terra per la nostra pace, per il nostro amore, per la nostra fraternità, facci sentire fratelli in quest'ora del mondo.
Sangue di Gesù, mescolati al sudore, alle lacrime degli operai, al pianto dei poveri, alle prime lacrime dei bambini, alle lacrime di nostalgia dei vecchi e rendi prezioso, sacro questo gemito dell'uomo. Che non sia il pianto di uno schiavo confinato dentro i reticolati, ma il pianto dolce dell'esilio, della nostalgia del cielo; del desiderio della rivelazione del Padre, della sete di redenzione di tutti i fratelli.
Sangue di Gesù che sei vita, dammi la grazia di saper stare ai piedi della croce, ascoltando il tuo silenzio, colmandomi della dolcezza di questo dono pieno, definitivo che mi hai dato dall'alto della Croce.
Sangue di Gesù versato fino all'ultima stilla per la tua Chiesa, fammi risentire oggi quelle parole così laceranti che ridicesti per S. Francesco e S. Caterina: la mia Chiesa, la mia Chiesa, la mia Chiesa.
Che posso fare, Signore, per la tua Chiesa, per la nostra Chiesa? gridare il Vangelo con la vita, credere con tutta la forza nella potenza di redenzione del sangue e credere che la tua Chiesa ha tutto questo potere e questa forza, e dirlo al mondo.
O Croce della nostra fede, sei il più nobile di tutti gli alberi; mai nessuna selva ne produsse uno con fronde, fiori e frutti simili. Questo soave legno sostiene con dolci chiodi l'amabilissimo Peso.
fr. Arturo Paoli
in La Voce dei Poveri: La VdP aprile 1962, Aprile 1962
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