Il problema dei giovani

E' estremamente difficile trovare qualcosa che interessi i giovani. E questo è un gran problema che colma d'angosciosa, preoccupazione. Tanto più che non si tratta d'inventare iniziative capaci d'allettare la gioventù quasi proponendo trucchi tipo sale da gioco, ritrovi, gite, attività sportive ecc. per poi sperare di influire sulle anime, costruire mentalità cristiane, indirizzare al bene.
Queste attività in fondo sono sempre un ripiego, un atto di rassegnazione a sconfitte molto gravi, a incapacità impressionanti, a situazioni terribilmente negative, vuote, irrimediabili. Vogliamo dire che bisogna adattarci a coperture penose e umilianti del Cristianesimo. E' un po' come una medicina propinata quasi all'insaputa del malato con una polverina mescolata nella tazza del caffelatte. Attualmente sono veramente tante le attività del nostro mondo cattolico: però, a essere sinceri, sono quasi tutte paracristiane.
E' male? E' bene?
Lasciamo andare. Questo problema non può interessare noi, tanto più che la soluzione sta tutta nel fatto che non si può fare diversamente dato il mondo in cui viviamo e forse anche dato i cristiani che siamo. Però non ci rendiamo conto con coraggio che questa rassegnazione non è per nulla una virtù cristiana ma soltanto tentativo di venire a patti, di scendere a compromessi, di adattarsi al meno peggio rinunciando a una testimonianza della Verità cristiana in modo diretto e immediato.
Questa rinuncia logicamente comporta per noi una diminuzione di convinzione e quindi un ridurci sulla comoda strada del modo umano di affrontare i problemi cristiani e quindi, volenti o no, svuotiamo il messaggio cristiano della sua essenzialità fin quasi a non significare quindi più nulla per nessuno.
Ai nostri tempi sta il fatto che abbiamo dei giovani incapaci di una visione cristiana del mondo fino al punto d'una indifferenza nei confronti del male, della povertà, della miseria, dell'ingiustizia in cui sta soffrendo gran parte dell'umanità.
E' certamente difficile stabilire le cause di una psicologia giovanile come quella del nostro tempo. Anche perchè sicuramente queste cause saranno innumerevoli e non tutte sono nate nel nostro tempo e nemmeno sono imputabili tutte al nostro ambiente e alla nostra società.
Però è sicuramente faciloneria da scarica barili ripetersi - e la noia ormai è un mare - che la colpa è del comunismo che ha sovvertito ogni valore, la colpa è di questo clima di libertà che scivola sempre nel libertinaggio, è della immoralità straripante ormai senza argini, è del benessere eccessivo che sta viziando di materialità fino a spegnere ogni interesse spirituale, è di questo arrivismo affaristico fatto di egoismo fino alla disonestà... D'accordo, però Gesù già diceva che il mondo è tutto posto nel maligno e quindi non c'è poi da sorprenderci e tanto meno da poter pretendere che le cose siano diverse da quello che sono.
Dobbiamo però cercare seriamente le nostre responsabilità perchè sicuramente e progressivamente è venuta a mancare la testimonianza autentica e coraggiosa, rimanendo soltanto quella pietistica o verbosa da palliativo o da vernice, dei valori spirituali e cristiani. La Verità che incide e ferisce come l'aratro che solca la terra. La Parola che cade chiara e sicura tra le zolle aperte capace di morire là dentro come buon grano per una fruttificazione controllabile solo alla mietitura. L'Amore che scalda a sole scoperto e a pioggia fecondante.
E' venuto come a mancare un lavoro impegnato in stretta coerenza e assoluta fedeltà, senza paura anche quando umanamente è un assurdo.
Così, da far vedere in modo immediato e diretto cos'è il Cristianesimo. Non è giusto che sia necessario scavare, sotto strati più o meno spessi e duri, per scoprire il Cristianesimo nella sua genuinità e essenzialità. Può darsi che non ci sia più una gran voglia d'andarlo a cercare nei bar accanto ai campanili, in un campo sportivo, nelle conferenze di cultura, nei cinema parrocchiali, dentro i pacchi della Pontificia, fra i buoni della S. Vincenzo, nelle provvidenze dell'Onorevole e nemmeno nelle aperture a sinistra del partito cattolico...
Dov'è allora che si può trovare il Cristianesimo? Certamente nelle pagine del Vangelo, nella coerenza semplice e fedele del Cristiano e del Sacerdote in particolare, nell'originalità veramente unica della mentalità cristiana, nel totale rapporto d'Amore verso il prossimo ecc.
E' necessario, assolutamente, che Gesù ritorni a camminare per le strade e parli dovunque e sia crocifisso dovunque. Sul serio, realmente, concretamente e moltiplicando questo Suo Mistero di Presenza in ogni credente in Lui e attraverso ogni credente in Lui in ogni angolo della terra.
Allora i giovani e gli uomini cambieranno mentalità? Non si può sapere: può darsi di sì e può darsi di no. Ciò che conta è che la Verità sia chiara e scoperta, diretta e immediata, nel mondo. «Ciò che vi è stato detto in un orecchio predicatelo sui tetti».


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in La Voce dei Poveri: La VdP marzo 1962, Marzo 1962

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