Scriviamo a voi, sorelle nostre, tanto vicine alla vera povertà. Non siete sposate, non avete l'Amore di un marito, non avete la gioia dei figli, siete povere di questi valori così preziosi in questo mondo.
E non avete nemmeno il velo delle consacrate, né un convento che renda misteriosa la vostra vita. Loro passano per le strade e sono difese dalla sacralità dei loro abiti così abbondanti e ricercati e pare che non respirino nemmeno la nostra aria, staccate dal nostro povero mondo di strade infangate, loro che sembrano camminare sulle nuvole, in cieli azzurri trapunti di stelle.
Non avete avuto, lo sappiamo bene, come le sposate e le consacrate nemmeno la gioia del giorno - sia pure un brevissimo giorno - del velo da sposa. Nulla. Nemmeno l'anello al dito a fasciarvi il cuore di una corona dorata di felicità. Nulla.
Siete sole. Donne sole dentro la vita. Sole con violenze meravigliose nella carne e nel sangue e un Amore senza fine nell'anima e un'attesa che non si stanca mai.
Chi sa vedere fino in fondo, avverte la paura della solitudine che vi rabbrividisce il cuore. E l'angoscia del passare del tempo che a poco a poco inaridisce la vostra sorgente d'acqua limpida e cristallina, e tutto lentamente rimane bruciato, terra inutile - vi sembra - albero senza fiori e senza frutti.
E anche gli altri, quasi tutti, hanno aggravato la vostra solitudine spesso, scavandovi intorno vuoti d'incomprensione, chiedendovi tutto fino all'impossibile, senza darvi nemmeno una goccia d'Amore: una semplice e sincera goccia d'Amore. Voi siete le uniche donne alle quali tutto viene chiesto e a voi nessuno, o quasi, sente il dovere di dare. Perchè?
Ma forse è perchè il vostro cuore che non si è esaurito in un altro cuore, è come rimasto necessariamente inesauribile. Certa potenza in noi - e quella dell'Amore in modo particolare - quando non è limitata e costretta al particolare (e a volte occorre tanta violenza per ridurre ad un punto e a una persona una forza d'Amore che coprirebbe l'universo intero) conserva o dovrebbe conservare la sua libertà d'orizzonti infiniti e la capacità d'impegni universali.
Chi non ha una casa, sappia che ha il mondo intero dove abitare. E chi non ha un convento, è perchè abbia tutto il Regno di Dio dove trovare la sua comunità.
Non appartenere a nessuno vuol dire solo una cosa, sicuramente, anche se non vi è chiara consapevolezza: vuol dire essere di tutti e essere di Dio. E' perchè tutti possono prendere qualcosa da voi, che nessuno ha il diritto esclusivo sopra il vostro corpo e il vostro tempo e il vostro Amore.
E Dio è sempre là a raccogliere ciò che nessuno ha cercato, voluto, preferito. Lui che ha gusti di Amore particolare. Lui che cammina per il mondo a chiamare gli storpi e i ciechi e i poveri lungo le siepi e i sentieri abbandonati, per invitarli al Regno. Predilige i bambini, ha preferenze per i pubblicani, ha simpatia per le meretrici. E gli ultimi saranno i primi. E la pietra che i costruttori hanno scartata sarà pietra angolare. Lui che è venuto per i malati e non per i sani. A cercare la pecora rimasta sola, lasciata sola nel deserto dalle novantanove al chiuso dell'ovile. La moneta nascosta nell'angolo buio della casa. Lui che ha avuto soltanto una madre e pochi amici e così poco Amore e ha «sposato» l'umanità dalla quale non ha ricevuto che la possibilità di versare tutto il suo sangue e altro dono che di poter amare con una misura infinita di Amore.
Bisognerebbe che tu riuscissi a capire che certo Mistero di Amore ti riguarda. E che tu sapessi che il tuo corpo può avere potenza di fecondità inimmaginabile. E bisognerebbe che la tua anima si aprisse sul mondo intero e che tu ti sentissi viva e presente fra gli uomini assai più che fra dieci figli.
Raccogli la tua libertà: è tesoro prezioso per una vitalità illimitata. Abbiamo tutti bisogno della libertà del tuo cuore, noi, schiavi d'un uomo e di una donna, delle quattro mura di una casa, di ambienti familiari tanto orribilmente borghesi, noi prigionieri dei nostri figli e del loro, spesso, spaventoso egoismo. Noi legati mani e piedi da doveri spesso soffocanti: ci riducono a zero, non possiamo e non sappiamo più pregare, non riusciamo a fare un'opera buona, non ci è possibile dare nemmeno una briciola del nostro corpo, un palpito del cuore, un istante di tempo a Dio, a chi soffre, a chi ha bisogno di pane, ai bambini abbandonati, ai malati sconfortati, alle vittime dell'ingiustizia, a chi è solo senza un cane che gli voglia bene.
C'è chi ci ruba tutto per sé impoverendoci fino al lastrico, fino all'egoismo più sporco, impedendoci anche un solo respiro all'aperto, un minimo di Amore.
Tu, sorella, sei libera. Veramente libera di darti a tutto, a tutti e quindi a Dio.
Sei libera, cioè a cuore aperto. Tu puoi spalancare le nostre prigioni, aprire la finestra di casa e forzare i cuori più chiusi. Fai tu quello che in questo mondo deve essere fatto, c'è qualcosa che non deve mancare, sarebbe male e vuoto spaventoso per tutti... sicuramente non sei stata scelta da nessuno perchè il tuo meraviglioso destino ti aveva già scelta e segnata per il bene e la gioia di tanti, di tutti.
Non camminare per le strade quasi nascondendoti: sembra che tu abbia paura di occupare un posto o respirare l'aria che respiri. Forse tu sola, se la tua vocazione la raccogli con Fede e Amore, puoi andare a testa alta, con i capelli al vento, aperta e donata a tutta l'esistenza, ad ogni valore, ad ogni ideale. Puoi offrire la tua mano senza difficoltà: le tue dita sono senza anelli e quindi senza catene... Tu, a cui è stato dato, se vuoi, di superare l'apparenza e la contingenza dei valori umani, raccogliendo, subito e immediatamente, la verità essenziale e sostanziale dell'esistenza.
E' un assurdo la tua paura e ti impedisce di trovare il tuo posto e di vivere una grandezza. L'opinione corrente stabilita da visuali tanto egoistiche non conta, a meno che questa non debba essere giudicata autentico criterio di verità.
E' vero, a te più che a tutti occorre il coraggio di credere che il discorso delle Beatitudini non è un formulario paradossale di verità impossibili: è il pensiero di Dio espresso in parole da Chi è il Verbo di Dio. E' un sistema di vita scelto da Lui e proposto agli uomini di buona volontà.
Non dimenticare che sei stata giudicata capace di Buona Volontà.
E lascia che gli Angeli ti cantino nelle tue notti non svegliate dal bambino in cerca del tuo seno da succhiare, tanta Pace, quella vera che scende dal Cielo, infinitamente colmata di Grazia e di Amore, uguale alla gloria di Dio, cantata nel più alto dei Cieli.
Se sei così, allora tu sei una benedizione per tutti. Non pensare mai di essere inutile e di vivere a vuoto una vita senza senso, forse sei più «vera» di noi affogati dentro gli egoismi nostri e di coloro che amiamo.
Noi poveri
in La Voce dei Poveri: La VdP febbraio 1962, Febbraio 1962
Luigi Sonnenfeld
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