Ci stiamo domandando, ogni tanto, quanti saranno tra i 1800 circa che ricevono il nostro foglio quelli che lo leggono o che lo degnano di una certa attenzione. Sarebbe una gran gioia saperlo. Ma forse è un desiderio non buono perchè deve rimanere questa povertà di pensare, scrivere e diffondere idee che in fondo non possono e non devono che darci sofferenza .
Abbiamo sicuramente degli amici e siamo loro infinitamente grati perchè la loro simpatia è un dono per noi ma specialmente perchè è Amore alla povertà. E l'Amore alla povertà è Cristianesimo. E a chi è Cristiano sul serio gli dobbiamo una gratitudine immensa perchè è salvezza nel mondo: luce, lievito, sale, città sul monte.
C'è chi dice che scriviamo cose da «Unità» e facciamo del comunismo. Roba da matti. Consigliamo di rileggere il Vangelo, gli Atti e le lettere degli Apostoli. E molte altre cose ancora. E offriamo tutta la nostra collaborazione per spiegazioni, delucidazioni, approfondimenti, ecc.
Molti altri ci dicono che siamo degli idealisti, degli utopisti, dei sognatori ecc. D'accordo. Giudichiamo Grazia di Dio rimanerlo se diventare gente concreta, prudente, di buon senso, ad occhi aperti, vuol dire adattarsi a certe mentalità, ridursi dentro limiti egoistici, farsi avanti a gomitate, pensare soltanto a sé ecc.
Chissà quanti altri poi a veder un giornaletto intitolato La voce dei Poveri, lo getteranno nel cestino brontolando contro il Pane dei poveri di S. Antonio, gli Orfanotrofi antoniani, gli istituti di beneficenza ecc., roba solo buona a infastidire la gioia della posta in arrivo. Ci secca un po' questo scambio.
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Pazienza. I poveri devono accettare di essere scambiati per petulanti e per gente noiosa e anche per straccioni.
Intanto il governo democristiano di apertura a sinistra è intervenuto nella faccenda della carta stampata abolendo ogni riduzione di abbonamento postale e quindi elevando a cinque lire, da due che erano, le spese postali di spedizione di ogni copia.
Grazie Signor Ministro delle poste del Governo Fanfani. Così facendo i grandi periodici pagano di più è vero e aiutano il tesoro dello Stato, ma vanno avanti bene lo stesso perchè sono ricchi. Le povere voci della povera gente (hanno però diritto anche loro a dire la loro) rimangono invece mezzo soffocate. Non sembra un modo molto giusto per favorire la libertà vera, ma sembra che serva solo a riservare la libertà a chi è grande potente e ricco. E' proprio vero che nel mondo occidentale la libertà si compra. Coraggio e avanti.
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Volendo continuare a vivacchiare preghiamo gli amici dì aiutarci come meglio possono. Uniamo il cc. postale per facilitare questo aiuto. Non vogliamo che vi sentiate obbligati, ma se ci mandate qualcosa fatelo per Amore e con Amore. La povertà - la nostra e quella di tutti - non può chiedere e non chiede altro. Grazie.
La Voce dei Poveri
in La Voce dei Poveri: La VdP gennaio 1962, Gennaio 1962
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455