Signore, insegnaci a non amare noi stessi,
a non amare soltanto i nostri,
a non amare soltanto quelli che amiamo.
Insegnaci a pensare agli altri
ed amare in primo luogo quelli che nessuno ama.
Signore, facci soffrire della sofferenza altrui.
Facci la grazia di capire
che ad ogni istante
mentre noi viviamo una vita troppo felice,
protetta da Te,
ci sono milioni di esseri umani,
che sono pure tuoi figli e nostri fratelli,
che muoiono di fame
che muoiono di freddo
senza aver meritato di morire di freddo e di fame.
Signore, abbi pietà
di tutti i poveri del mondo.
Abbi pietà dei lebbrosi,
ai quali Tu così spesso hai sorriso
quand'eri su questa terra;
pietà dei milioni di lebbrosi,
che tendono verso la tua misericordia
le mani senza dita, le braccia senza mani...
E perdona a noi di averli,
per una irragionevole paura abbandonati.
E non permettere più, Signore,
che noi viviamo felici da soli.
Facci sentire l'angoscia
della miseria universale,
e liberaci da noi stessi. Così Sia.
Raoul Follereau
in La Voce dei Poveri: La VdP gennaio 1962, Gennaio 1962
Luigi Sonnenfeld
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