La giustizia va rispettata non solo nella distribuzione della ricchezza, ma anche in ordine alle strutture delle imprese in cui si svolge l'attività produttiva. E' infatti insita nella natura degli uomini l'esigenza che nello svolgimento delle loro attività produttive abbiano possibilità di impegnare la propria responsabilità e perfezionare il proprio essere.
Per ciò se le strutture, il funzionamento, gli ambienti di un sistema economico sono tali da compromettere la dignità umana di quanti vi esplicano le proprie attività, o da ottundere in essi sistematicamente il senso della responsabilità, o da costituire un impedimento a che comunque si esprima la loro iniziativa personale, un siffatto sistema economico è ingiusto, anche se, per ipotesi, la ricchezza in esso prodotta attinga quote elevate e venga distribuita secondo criteri di giustizia e di equità.
Giovanni XIII
Se si vuole contribuire alla pacificazione della comunità si deve impedire che l'operaio che è o sarà padre di famiglia venga condannato ad una dipendenza o servitù economica inconciliabile con i suoi diritti di persona.
Pio XI
- «Chi lavora non deve sentirsi straniero nel luogo della propria fatica: egli è un comproduttore, soggetto dell'impresa e non semplicemente oggetto.»
Pio XII
«Guai a chi fabbrica la sua casa senza giustizia, e fa lavorare il suo prossimo per niente e non gli dà il suo salario».
Ma tu non hai occhio, non hai cuore che al tuo interesse, al sangue innocente per spargerlo, all'angheria ed all'oppressione per praticarla. Perciò così parla il Signore: «Avrà la sepoltura di un asino, trascinato e buttato al di là delle porte di Gerusalemme».
Geremia, 22,18-19
in La Voce dei Poveri: La VdP dicembre 1961, Dicembre 1961
Luigi Sonnenfeld
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