Caro Lettore,
credo cosa inutile dilungarmi in una presentazione di Don Sirio che lei conosce, se non altro attraverso gli scritti pubblicati dal nostro giornale.
Desidero invece intrattenermi brevemente con lei sul suo libro «Una zolla di terra» (ed. La Locusta) uscito proprio in questi giorni.
«Non è un trattato di teologia e nemmeno un libro di meditazione secondo gli schemi normali... Forse ho soltanto scritto una lunga lettera a chi si può scrivere a cuore aperto e come ogni lettera, anche questa è fatta di parole semplici e vere: parole scoperte e raccontate con gioia e sofferenza nel segreto dell'anima e scritte con tanta fiducia perchè vogliono essere soltanto Amore».
Con queste parole Don Sirio prendeva congedo dal suo libro, contemporaneamente presentandolo. E' un'analisi sottile e profonda del proprio cuore; un mettere a nudo la gioia e il dolore di uomo e di sacerdote, sensibilmente cosciente di agire in un disegno che pur svolgendosi nel tempo ne è fuori, in quanto eterno.
Dall'inizio alla fine sempre ci pone una visione unitaria, sviluppata di volta in volta in un suo aspetto particolare ma sempre senza che questo faccia perdere la veduta d'insieme: la ricerca costante di Dio e del suo Amore e per Esso e in Esso agire.
Per questo forse il libro è privo di indice.
Vi troverà la costante, meditata, viva, ricerca di Dio e del suo Amore per potere, attraverso Esso, arrivare all'uomo, la sola cosa importante, veramente importante, quella, l'unica, per la quale Dio stesso si è mosso, incarnandosi e morendo in croce.
Risulterà allora chiaro come il nostro destino sia legato intimamente al destino di tutti, parte integrante di un disegno vasto e senza tempo, per l'attuazione del quale «mille anni sono come il giorno di ieri che è trascorso; come un turno di guardia nella notte».
Per questo, giustamente scrive l'Autore, «quando io non comprendevo la Verità nascosta nel destino di tutti, allora pensavo soltanto a me».
E' avere compreso l'insegnamento di Cristo e pertanto arrivare ad avere per casa la terra e per fratelli i popoli tutti.
Troverà sempre chiarezza di immagini e il linguaggio necessario a dire una cosa e quella sola e spesso... qualche punto dove altri, forse avrebbe messo un punto e virgola.
Ma anche questo contribuisce a dare al libro un fascino proprio che, se le capiterà di leggere il testo a voce sommessa, non mancherà di notare. Dà infatti l'impressione di sentire la viva voce dell'Autore, con il suo periodare sobrio, spezzettato, martellato, pensato, vissuto.
Questo aspetto sono certo non mancherà di risaltare ai numerosi amici di Don Sirio e a quanti lo ascoltano nella sua spiegazione domenicale del Vangelo nella nostra chiesa di S. Andrea e nella sua Chiesetta del porto.
Cordialmente
Il Direttore
in La Voce dei Poveri: La VdP dicembre 1961, Dicembre 1961
Luigi Sonnenfeld
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