Parole: carboni accesi

"Ed ora a voi, o ricchi! Piangete, gemete per i guai che cadranno sopra di voi. Le vostre ricchezze si sono putrefatte e le vostre vesti son rose dalle tarme, L'oro vostro e il vostro argento si sono arrugginiti e la ruggine loro si alzerà a testimone contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete ammassato tesori negli ultimi giorni! Ecco! La mercede di quegli operai che hanno mietuto i vostri campi e che avete loro frodato, grida e il grido dei mietitori è giunto fino agli orecchi del Signore Dio degli eserciti. Voi avete vissuto sulla terra in mezzo ai piaceri e alle delizie e avete saziato i vostri cuori per il giorno del massacro..».
Lettera di S. Giacomo Ap. 5,1-5


«Vivendo in un quartiere di case malsane a contatto quotidiano con una cinquantina di persone, io ero veramente il compagno, il fratello, l'amico, il padre. Al di là del portone del cortile, in una certa periferia, ero ancora il fratello, l'amico, almeno fino alla fermata dell'autobus: poi oltre non restavo che il curato e ancora con una C maiuscola. Questa vicinanza così fraterna era idonea a far scoprire Dio, poiché partendo dal compagno, superando ciascun gradino della scala, scoprendo di volta in volta il fratello, il padre, il prete, si indovinava, al di là del prete, Dio all'orizzonte - un Dio che non era più una "invenzione dei preti" ma veramente "l'amico del compagno" e quindi suscettibile di diventare "nostro amico"».
P. LOEW




in La Voce dei Poveri: La VdP luglio 1961, Luglio 1961

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