Signore crediamo che la nostra vera dignità sta nel riconoscere liberamente di essere nulla davanti alla Tua unica grandezza.
Accettiamo con gioia d'avere essenziale bisogno di Te.
La nostra speranza non la riponiamo in quello che abbiamo, ma in quello che ci manca perché crediamo che ciò che possediamo toglie spazio a Te nel nostro cuore e invece ciò che ci manca scava in noi vuoti che gridano a Te di essere colmati del Tuo infinito.
Signore, Ti chiediamo perdono di saziare la nostra fame con terra, pietre, oro e argento e con stupide illusioni di importanze umane. Riconosciamo che noi, Figli di Dio degeneri, ci nutriamo di sterco e mangiamo il vento e beviamo nelle pozzanghere. E disertiamo il Tuo banchetto imbandito per la nostra gloria.
Signore, succhiamo il sangue dalle vene di uomini come noi. Raccogliamo per la nostra ricchezza le perle di sudore dalla fronte stanca dei nostri simili. E ci facciamo servire dalla loro fatica il nostro benessere. Sfruttiamo con arte il loro bisogno di pane per nutrire la nostra insaziabilità e soddisfare le nostre esigenze senza pudore e ritegno.
Signore, siamo tutti così, nel poco o nel molto, se non siamo capaci di pensare e di credere e di accettare praticamente che la verità della giustizia e dell'Amore è di servire, non di essere serviti, come Tu, Gesù, ci hai insegnato colla parola e con l'esempio.
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in La Voce dei Poveri: La VdP giugno 1961, Giugno 1961
Luigi Sonnenfeld
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