Coro dei figli di Lazzaro

I nipoti d'Epulone siedono ora alla sua mensa
mentre nel nostro ventre urla la fame di Lazzaro,
Donne vestite come il sole o la luna
adornano per loro i sentieri
del giardino e dei sogni.
Ma i nostri figli chiedono invano il pane;
le nostre donne desolate spremono
i seni aridi sulla bocca dei lattanti.
Quelli si scaldano alla legna d'Epulone
e noi portiamo le fascine sulla schiena incurvata.
Prendono i frutti della terra, dandole solo il loro sterco,
mentre noi inutilmente le diamo il nostro sangue.
S'allietano fra limpide correnti,
mentre il nostro dolore
come un cavallo cieco fa girare la loro nòria.



Margherita Guidacci
(Edizioni La Locusta)



in La Voce dei Poveri: La VdP giugno 1961, Giugno 1961

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