E' dunque vero, o Signore, che Tu hai bisogno di me ed io posso apportarti qualcosa, completarti, completare il mistero della tua Incarnazione, recandoti la mia perfezione di uomo nel mio tempo, la mia perfezione che si realizza nella civilizzazione tecnica in cui viviamo con le macchine, la stampa, la radio?
E' dunque vero che la mia vocazione è di rappresentare un nuovo aspetto della tua divina perfezione e che ognuno di noi non deve solo esser un'altro Cristo come più d'una volta è stato detto, ma un nuovo Cristo, una nuova immagine, una nuova incarnazione del modello divino che ci proponi?
E' vero che se rispondessi negativamente al tuo invito ti mancherebbe qualcosa, perchè una forma di perfezione umana rimarrebbe non divinizzata dall'amplesso fecondo della tua vita; e che tutti noi che facciamo parte della tua Chiesa, formiamo il tuo Corpo mistico, il grande organismo attraverso il quale si diffonde in tutta l'umanità l'Incarnazione della dovizia infinita delle realizzazioni sempre nuove del genere umano di cui facciamo parte, dalle opere rinnovate senza interruzione e dalle visioni sempre nuove?
Così, o Signore, la storia del genere umano è ormai la storia del tuo crescere in noi; se rimani solo, non sei completo, anche se in te risiede ogni perfezione, per il fatto che non sei venuto per rimanere solo, ma per vivere in noi e per realizzare in noi la tua opera. La nostra vita è la tua in noi; la tua vita che continua nei secoli non è solo quella che hai passato in Palestina un tempo, né la vita gloriosa che vivi ora alla destra del Padre, ma anche la tua vita in noi: la gloria degli uomini, le beatitudini e la sorgente di ogni possanza sta in questo, che cioè noi tutt'insieme formiamo un grande Cristo che abbraccia continenti ed età.
C. Leclereq
«Lavorare con una pala e con una zappa è più onorevole che andare a caccia di decorazioni»
Albrecht Goes
«Gli animali che vivono una vita semplice e libera non muoiono di fame, fra loro non si trovano ricchi e poveri, chi mangia molte volte al giorno e chi non ha da sfamarsi: queste differenze esistono solo in mezzo agli uomini. E tuttavia continuiamo a crederci superiori agli animali...»
Gandhi
in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1960, Novembre 1960
Luigi Sonnenfeld
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