La Verità

Non si può usare la verità come una clava, un guanto di ferro, una spada.
Certe durezze e implacabilità da guardiani gelosi e intelligenti, certe intransigenze di metodo e certi dubbi e amplificazioni presentate come necessarie non servono la verità, che può essere proposta, senza diminuirla, in tanti modi.
L'apostolo non bada se entra per la ragione o per il cuore, se per motivi estetici o sociali, se ha gli onori come principe del sangue o introduzione notturna come quella di Niccodemo. La regalità della verità assomiglia a quella di Cristo, che ha per emblema una corona di spine, per trono una croce, per scettro una canna, per strada il calvario, per parabola un pugno di lievito e un granello di senape.
La verità, non è la nostra verità. Perché la verità non ha padroni. Il mio e il tuo sono sacrileghe incrostazioni. Non ci guadagna nessuno, quando pretendiamo d'identificarci con la verità. Bisogna tener chiaramente distinti i titoli della verità dai torti di chi la professa, anche per il fatto che a nessuno Iddio vuole affidare il compito di far trionfare la verità, ma solo di renderle testimonianza nella carità: «veritatem facientes in charitate».


don Mazzolari


in La Voce dei Poveri: La VdP novembre 1960, Novembre 1960

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