Signore, Tu sei proprio Colui che mi era necessario, e non avrei mai osato sperarti così meraviglioso come sei. Sognavo di parlare a Dio, come parlo ad un uomo vivente. Ed eccoti qui, Dio vivente come uomo. O rivelazione di Dio fra noi... O Dio, Gesù Cristo: ormai, per conoscerti non ho più bisogno di torturarmi, ed il meglio è di essere veramente uomo. Poiché tu hai assunta la mia natura, non c'è nulla di umano che non possa diventare la mia religione, cioè un legame con Te.
Io vengo a Te con il mio modo di pensare, poiché, d'ora innanzi, per conoscere Dio fatto uomo, la cosa migliore é avere degli occhi di carne ed una intelligenza d'uomo.
Vengo a Te con il mio modo d'amore, o Cuore Sacro, i cui battiti ritmano l'amore all'unisono con il mio. Vengo a Te come vado a un mio fratello, e in ogni uomo, miracolo, ecco che venero Dio.
Vengo a Te con il mio modo di soffrire, o Crocifisso, del quale la nostra terra ha bevuto il sangue, e le orecchie dell'uomo hanno udito i tuoi lamenti e le tue ripugnanze. Ecco la mia sofferenza, e non la nascondo: essa non è né stoica né violenta, è il mio dolore così com' è, con il tuo dolore di uomo così com'è con ogni dolore di uomo così com'è.
Vengo a Te con il mio modo di pregare, poiché Tu hai delle labbra per rispondermi e perchè Tu hai avuto come me una vera madre scelta fra tutte le nostre donne, per insegnarti le preghiere e farti offrire il cuore al Padre, al nostro Padre.
Vengo a Te con i miei peccati, o agnello di Dio venuto per prenderli su di sé, e per cancellarli portandoli.
Io vivo, ma non sono più io che vivo, sei Tu che vivi in me.
Pierre Lyonnet
in La Voce dei Poveri: La VdP ottobre 1960, Ottobre 1960
Luigi Sonnenfeld
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