SIGNORE, vorrei essere di coloro che rischiano la propria vita, che danno la loro vita. A che serve la vita, se non la si dona? Non sono che un «borghese», in mezzo a un mondo «borghese». Sono il frutto dell'epoca delle comodità; sono assicurato; ogni rischio è previsto.
SIGNORE, Tu che sei nato, così, per caso in un viaggio e sei morto come un malfattore, dopo aver percorso senza denaro, tutte le strade, fammi uscire dal mio egoismo e dalle mie comodità.
Segnato con la Tua Croce, io non abbia paura della vita dura e dei mestieri in cui si rischia la vita... dei mestieri in cui s'impegnano le proprie responsabilità...
SIGNORE, rendimi pronto per la bella avventura a cui mi chiami.
Devo impegnare la mia vita Gesù, sulla tua parola: devo giocare la mia vita, o Gesù, sul Tuo amore. Gli altri possono essere saggi, tu mi hai detto che bisogna essere pazzi.
Gli altri credono all'ordine: Tu mi detto di credere all'amore.
Gli altri pensano che si debba conservare; Tu mi hai detto di donare.
Gli altri si insediano comodamente; Tu mi hai detto di camminare e d'essere pronto alla gioia e alle sofferenze, alle sconfitte e alle vittorie, di non porre la mia fiducia in me, ma in Te.
E finalmente di rischiare la mia vita, contando sul Tuo amore.
in La Voce dei Poveri: La VdP luglio 1960, Luglio 1960
Luigi Sonnenfeld
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