"... Egli ha ricolmato di beni gli affamati e ha rimandato i ricchi a mani vuote".
(Lc.1,53)
E' un grosso mistero ma pure è vero che le scelte di Dio cadono sempre dove è ricchezza divina e povertà umana. Egli depone il Suo Mistero infinito dove è il vuoto di ogni validità umana. «La pietra che i costruttori hanno rigettato è diventata pietra angolare» (Lc. 20,17).
E non per disprezzo di ciò che gli uomini giudicano valore e cosa preziosa, importante, ma per Amore di serena libertà nel donare Se stesso. Chi ama non sopporta di essere condizionato nel suo dono, né tollera difficoltà all'espansione del cuore. Dio disprezza le ricchezze e ciò che gli uomini giudicano importante, perchè impediscono a Lui e a tutti di essere serenamente e liberamente disponibili. Ostacolano la pura libertà dell'Amore. E quindi creano resistenze e opposizioni alle Sue scelte divine e non Gli permettono di espandersi nel suo dono infinito di Amore secondo la misura del Suo Cuore.
Dio non può rassegnarsi a essere in noi in concessioni delimitate, recintate e difese dai nostri rigidi egoismi ed interessi. Dio relegato in qualche angolo più o meno oscuro di noi stessi con precise proibizioni di varcarne la soglia, non è più Dio ma solo un povero recluso condannato a morire d'inedia.
Chi vuole veri e sinceri rapporti con Dio, vuole cioè che Dio realizzi interamente il Suo Mistero di Grazia, sia cioè veramente Dio, nella propria esistenza, bisogna che Gli conceda piena e perfetta libertà.
Allora si capisce quanto la povertà sia condizione essenziale per i nostri sinceri rapporti con Dio. Si scopre che solo la povertà è ricchezza capace di conquistare il Suo Cuore.
Povertà di tutto, cioè sincero possesso di se stessi in perfetta Verità per serena e pura libertà da validità e importanze più o meno fittizie e vane.
Verginale povertà incontaminata anche dall'ombra stessa di falsificazioni posticce, immacolata per libera accoglienza di sé e di tutto secondo la Verità essenziale di tutte le cose.
La povertà, secondo il Vangelo, è il possedersi chiaro ed aperto per quello che si è senza truccature e infingimenti, coperture e nascondimenti capaci di mascherare anche a noi stessi quello che veramente siamo. E' lo specchiarsi sereno e tranquillo nella viva Immagine e il ritrovarsi nella dolce Rassomiglianza, in modo immediato e perfetto, di Chi ci ha pensati e creati, E' il vederci realmente e con piena gioia e secondo Verità così come si è visti, senza che lo sguardo sia impedito da nulla, da Chi vede con chiarezza totale e misura con giudizio perfetto, il vero valore dell'esistere umano.
La povertà: offerta di se stessi immediata. Disponibilità per un essere pronti per completa libertà. Poter credere fino in fondo e fidarsi, perchè tutto va bene quando non si devono fare i conti del «conviene o no», con niente e con nessuno e tanto meno con se stessi. La povertà è come verginità sempre pronta all'Amore e degna di Lui perchè può essere sempre liberamente amata e scelta ed eletta per ogni Mistero di Grazia. E perchè nel ricevere il Dono anche della ricchezza più grande, rimane vergine e pura, anzi ancora di più perché perfetta povertà ricchissima di Chi è padrone di tutto.
Di questa povertà che ha incantato il Cuore di Dio è impossibile parlarne fra noi e tanto più è impossibile trovarla od ottenerla fra noi. Ma è stata però almeno per una volta qui sulla terra nata tra gli uomini, pianta buona del nostro povero campo sopraffatto di rovi e di spine.
L'ha preparata la perfezione stessa di Dio per poter amare così tanto gli uomini da arrivare a prendere da una loro Donna, Carne e Sangue per farsi Uomo fra gli uomini. E questa Donna 1'ha resa libera da tutto ciò che appesantisce la vita umana soffocandola e deformandola dall'Immagine e Somiglianza di Lui; libera dal peccato e da tutto quello che è ricchezza falsa degli uomini. Immacolata e povera.
Immacolata povertà perchè Dio trovi la libera purezza originaria dell'esistere umano. Immacolata povertà perchè possa essere finalmente Lui solo ricchezza, perchè Lui solo è l'unica vera ricchezza.
E' adorabile scoprire in Maria la povertà di tutto quello che noi tutti cerchiamo, con ansia tormentata e spietata. Siamo vinti e sopraffatti dalla paura del vuoto e riempiamo la nostra solitudine di tutto e poi ci nascondiamo sotto la montagna delle nostre «ricchezze» e ci sembra di essere importanti e ci pare di essere al sicuro contro il richiamo spiacevole alla nostra essenziale Verità. Ci chiudiamo tutti nella prigione dorata del nostro egoismo e là dentro ci sentiamo protetti e difesi dall' essere presi nella violenza del vento che "soffia dove vuole e non sai di dove viene e non sai dove va". (Giov. 3,8).
E Dio ci trova sempre meno liberi davanti a Lui. Meno liberi di quella libertà tutta Luce di Verità copiata sulla Sua libertà infinita.
L'ha trovata un giorno questa libertà in una povera fanciulla di circa 16 anni. In Lei ha visto l'Immacolata purezza della libertà da Lui consegnata agli uomini, attuata e vissuta per una vera povertà scelta e amata come unica e suprema ricchezza.
E Le ha inviato un Arcangelo a chiedere a quella immacolata libertà se voleva donarsi all'infinita Libertà di Dio perchè finalmente l'Amore cominciasse a fiorire sulla terra. E dopo quel «sì» la nostra libertà la possiamo trovare soltanto in quell'Amore e la nostra Verità è sempre e soltanto in quella libertà.
don Sirio
in La Voce dei Poveri: La VdP maggio 1960, Maggio 1960
Luigi Sonnenfeld
e-mail
tel: 058446455