Violenza cristiana

Durante una sua recente visita a New York, Cesar Chavez uno dei dirigenti del Comitato di sciopero dei lavoratori agricoli, ha illustrato brevemente la storia di sofferenze che ha portato i braccianti e i piccoli, proprietari della California a dichiarare uno sciopero ad oltranza, che è in atto da quasi tre anni. Gli scioperanti sono aiutati e sostenuti in questa penosa situazione da una parta dell'opinione pubblica di cui il giornale Catholic Worker si è fatto autorevole portavoce, dando tutto l'appoggio del suo attivo interessamento.
Pubblichiamo alcuni stralci del discorso che Chavez ha tenuto in occasione di un incontro fra operai e sacerdoti di ogni confessione cristiana.
"Non siamo nell'età dei miracoli eppure abbiamo potuto ottenere ed aumentare l'aiuto necessario per continuare la battaglia che conduciamo da 33 mesi. E' una lotta nella quale il più povero dei poveri e il più debole dei deboli fronteggia i grandi e i potenti. Non stiamo lottando contro le piccole fattorie o l'agricoltura, ma contro il potere agricolo organizzato.
Quando si pensa ai grandi interessi si pensa alla General Motors o altri gruppi, ma bisogna anche guardare al potere della terra. E ? difficile immaginare che i grandi interessi terrieri possano essere cosi potenti come in California - nel nostro solo stato raggiungono un valore di 5 miliardi di dollari, la nostra situazione è simile a quella dell'America del Sud. Da noi il potere economico non controlla solo la terra, ma ogni cosa che vi si muove, ogni persona che vi cammina, può perfino influire sugli atti del Parlamento americano e sui gruppi religiosi. Alcune Chiese ci hanno considerato dei comunisti, ci sono stati dei pastori e dei sacerdoti che ci hanno pubblicamente denunciato come agitatori stranieri.
"Ma bisogna conoscere la situazione dell'agricoltura in California per capire cosa stiamo facendo e comprendere quell'elemento di base che fornisce il lavoro a basso prezzo: la gente, la povera gente. C'era una condizione indispensabile per rendere fruttuosa la situazione in California: i lavoratori; la storia di questa povera gente è un dramma a parte. Quando la costruzione delle ferrovie fu finita, e là Compagnia ferroviaria, la Union Pacific, la Southern Pacific e la Banca d'America diventarono i maggiori proprietari di questa terra, i manovali cinesi rimasero senza, lavoro e si mossero verso la città. I grandi proprietari che avevano bisogno di mano d'opera si misero d'accordo con i collocatori che fornirono loro i Cinesi, e così questi sensali, Cinesi essi stessi, cominciarono a vendere i loro fratelli, ai quali fu impedito il possesso della terra con l'Atto di Esclusione Cinese. Quell'Atto fu la fine dei Cinesi che non potendo comprare la terra abbandonarono i campi per la città".
"I grandi proprietari si rivolsero al Parlamento ed ottennero speciali leggi sull'immigrazione che resero possibile il reclutamento di nuove braccia dal Giappone. Nemmeno i Giapponesi avevano diritto a possedere la terra, ma potevano affittarla e dopo un certo periodo di lotte per ottenere migliori condizioni, cominciarono essi stessi a sfruttare i braccianti.
"Pur di avere lavoratori a basso costo i latifondisti andarono allora in India e negli anni '20 reclutarono uomini nelle Filippine. Ma quando videro che diversi Messicani lasciavano il loro paese a causa della rivoluzione, intuirono una nuova possibilità: uno dei proprietari spiegò che i Messicani erano adatti a lavorare la terra perché erano piccoli e più vicini al terreno. I latifondisti osarono più di quanto avessero osato fino allora: durante la seconda guerra mondiale fu lo stesso governo americano a reclutare i "braceros". Perfino oggi, in questo momento, pur conducendo uno sciopero da mesi e mesi, non riusciamo a fermare la vita delle grandi fattorie per questa semplice ragione: non sono mai stati osservati i regolamenti che regolano 1! Immigrazione: è il nostro stesso governo che stronca lo sciopero e danneggia i sindacati e l'arma principale in mano ai padroni è il "biglietto verde" che permette il transito alla frontiera. Centinaia di migliaia di persone sono ingaggiate per la stagione, e rinchiuse in accampamenti
speciali. Noi non possiamo raggiungerle, se fossero rispettate le leggi non saremmo costretti ad usare il boicottaggio - i datori di lavoro non possono assumere personale mentre sono in corso trattative di lavoro.
"La gente comincia a domandarsi se il nostro è uno sciopero o una lotta per i diritti civili: in California, nel Texas e in tutto il Sud ogni volta che si sciopera si dà inizio a un movimentò per i diritti civili, a una lotta in difesa del Diritto. L'avere accanto a noi dei preti, prima e durante lo sciopero ci ha aiutato a capire ed allargare la nostra azione su un piano sociale e civile. I Reverendi Chris Harmeier e Jim Drake sono stati con noi fin dal principio e in seguito alla loro presa di posizione hanno perduto il posto nelle loro parrocchie per la pressione del Ministero della immigrazione. Essi hanno accettato ed offerto questa sofferenza per tutti gli emigranti e per il trionfo della giustizia. E! stato da loro che abbiamo imparato l'importanza dell'appoggio della Chiesa nella nostra lotta, essa è l'unico gruppo che può porgere un aiuto senza chiedere in cambio dei favori. I preti e i ministri del culto fanno con noi qualsiasi lavoro: dallo spazzare i pavimenti a distribuire volantini, creando un vero movimento di preti operai: nel campo e negli uffici il sacerdote e lavoratore uniti insieme, e l'importanza dell'insegnamento cristiano offerto al lavoratore nella sua lotta è evidente. Adesso abbiamo un padre francescano che lavora con noi tutta la giornata.
Noi non ci arrendiamo e per portare avanti la nostra lotta usiamo i ritrovati della tecnica moderna, sono perfino andato in aereo con due preti per parlare ai crumiri dall'altezza di 700 piedi, appena siamo scesi a terra abbiamo trovato i latifondisti a reclamare. La magistratura locale ha detto che non possiamo usare comuni altoparlanti per raggiungere i crumiri che sono lontani 1/4 di miglio, ma noi andremo in appello e poi fino in cassazione. A volte la giustizia è molto costosa. Siamo costretti a un gioco senza regole o procedure. Qui a New York sono rispettati i diritti sindacali; nel nostro caso il 95% dei lavoratori era iscritto al sindacato, ma Giumarra, il grande produttore di uva da tavola, si rifiutò di prendere parte alle trattative. Noi volevamo attenerci ai risultati dell'elezione, ma i padroni non ci parlavano, l!unico modo che ci è stato lasciato per comunicare è lo sciopero e il boicottaggio.
Ora i grandi proprietari stanno premendo per ottenere le elezioni: ma i nostri uomini sono fuori, dentro ci sono solo i crumiri. Come possiamo vincere a queste condizioni? Abbiamo detto a Giumarra che non prenderà due piccioni con una fava, e che sarà costretto a firmare un accordo, noi non interromperemo lo sciopero finché non sarà firmato il contratto. Per il momento le tre richieste maggiori sono: primo riconoscimento dei sindacati da parte dei latifondisti, abbiamo dei diritti come esseri umani e il riconoscimento dei sindacati equivale a riconoscerci come esseri umani; secondo l'aumento salariale; terzo, secondo me e i lavoratori, la sicurezza sul lavoro.
Bisogna agire insieme. Qui a New York la classe operaia dovrebbe spiegare la nostra situazione sulla pagina di un quotidiano affittata a questo scopo e il clero dovrebbe sottolineare il valore cristiano della nostra lotta, lotta di povera gente, di emigranti, dei più deboli fra i deboli.


in Popolo di Dio: PdD anno 1° ottobre 1968, Ottobre 1968

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