... Seguimi!

Ho ripensato intensamente - in questo tempo - a tutta la trama della mia vita: trama umilissima, ma abitata dal soffio misterioso dello Spirito di Dio che l'ha presa nel suo vortice e l'ha costretta a un cammino che è scritto solo nel cuore di Dio.
Destino realmente misterioso, legato ad un incontro, ad uno sguardo che è sceso nell'anima, ad una parola che è risuonata nel segreto ed ha generato esigenze di donazione, di offerta, di impegno totale.
Mi ha fatto tanta impressione rileggere nel Vangelo di Giovanni la storia dell'incontro di Gesù e il primo gruppetto di uomini che poi sarebbero diventati i "suoi"; soprattutto il mistero racchiuso in quell'unica parola, che è tutto un destino e segna la vicenda di un'intera esistenza: "seguimi". Mi sembra che questa parola raccolta sulle labbra del Figlio di Dio e scesa nell'intimo del cuore fino a scavarvi esigenze di risposta e di fruttificazioni fedeli, sia la mia vita stessa.
Il senso, la ragione, il motivo della mia vita. Quello che io sono e, molto di più, quello che dovrei essere. Il mio destino è racchiuso in essa e da lei è stato generato. So molto bene che dipendo da quella parola come un bimbo dipende, quando ancora è chiuso nel suo seno, dalla propria madre; e l'autenticità della mia vita consiste unicamente nella fedeltà totale ad essa, nelle misure estreme di Amore a Dio e agli uomini che essa esige e vuole realizzare.
E' come essere stati presi per mano, all'inizio di una strada che uno pensava di costruire da se, con le proprie mani e col proprio cuore, ed essere incamminati per un sentiero nuovo, non fatto dall'uomo anche se tracciato in questo mondo, ma segnato unicamente dall'infinito mistero di Dio.
Gesù è questo mistero fatto visibile e palpabile, fatto pane per la nostra fame e luce per la nostra notte: l'incontro con Lui ha segnato irrimediabilmente la mia vita, che non mi è più possibile sottrarmi alla sua voce che mi ripete incessantemente l'invito dolce e tagliente.
Come vorrei seguirlo seriamente, con slancio e con passione, con piena coscienza di uomo maturo e fino alle misure estreme. Come vorrei essere determinato unicamente dal suo comando, totalmente libero e costringente, "Seguimi" . So bene che i vuoti della mia vita, le infedeltà, le immaturità sono dovute unicamente alla mancata risposta a questa parola; sono proporzionati a quanto mi sono lasciato portare da Lui, sulle sue strade, con la pioggia o il sole, nel vento o nella bufera o nella bonaccia.
A quanto non mi sono fidato di Lui, della sua follia, del suo non-senso, delle Sue misure.
Quel poco di strada buona che ho fatto, quel piccolo bagliore di luce che mi si è acceso nell'anima, quel tozzo di pane vero che mi è riuscito spezzare ai fratelli, tutto è frutto della fecondità infinita raccolta in questa parola, così carica della creatività di Dio.
La mia gioia di oggi è tutta qui in questa consapevolezza di dover dipendere sempre più unicamente da Lui, da ciò che Lui una volta per sempre ha pronunciato sopra di me. Questo è il senso preciso del mio cristianesimo e del mio sacerdozio; questo è il valore a cui precisamente devo dar seguito e il tesoro enorme di cui sono responsabile. Se non rispondo interamente alla parola che mi è stata offerta e non ne faccio tutto il mio destino e il senso del mio vivere, io so che il mio fallimento sarà completo.
Sono infinitamente riconoscente al Signore perchè mi ha dato questa chiarezza, che anche se non può bastarmi a salvarmi mi mette a nudo davanti a Lui. Il cammino che fin qui ho percorso con i suoi slanci e le sue stanchezze, sento molto bene che è Lui che lo ha guidato passo per passo.
Oggi, con molta più forza e urgenza, sento risuonare l'invito come per la prima volta. E il risentirlo insieme ai fratelli e alle sorelle che Dio mi ha dato e con i quali mi trovo profondamente unito da Lui soltanto, aumenta di tanto la gioia e la fiducia.
Fiducia soprattutto di riuscire a dimenticarmi di più, a non guardare più indietro, a non raccogliere i problemi personali, ma a gettarmi interamente nella avventura segnata da questa parola. Il senso della nostra comunità, la sua giustificazione ad esistere credo proprio che sia questa: destini diversi che diventano un solo destino determinato e tessuto dalla fedeltà assoluta all'incontro personale con Gesù. Dio ci si è fatto incontro in Lui e in Lui ci ha guardato e ci ha chiamato.
Siamo interamente Suoi e non possiamo sottrarci a ciò che per noi è "giogo soave" e "peso leggero", ma anche "fuoco che brucia sulla terra".
La comunità che Dio ci ha dato di realizzare la sento come il crogiolo dove tutte le scorie dell'umano devono sparire e le nostre vite fondersi per dare volto soltanto alla realtà dì Dio.
La riconoscenza per Gesù è infinita, perchè Lui ha voluto condurmi sulla sua strada, nella sua piena libertà, nel suo imprevedibile Amore e certamente perchè io fossi unicamente costruito a seguito di Lui.
"Seguimi": mi devo abbandonare totalmente a questo invito, lasciarmi condurre, portar via, disperdere dentro la vita. Mi devo lasciar spargere come seme al vento, senza difendermi né far resistenza. Devo camminare senza chiedere né dove si va né quando si arriverà; devo essere pronto "ad andare fin dove Dio vuole, ad essere usato e consumato quanto Dio ritiene necessario, a lasciar libero tanto spazio quanto Dio vuole esigere".
L'essenziale è che il mio "si" sia incondizionato e irrevocabile.


don Beppino


in Popolo di Dio: PdD anno 4° gennaio 1971, Gennaio 1971

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