C'è una realtà che ci permette di credere in questo povero mondo e di amarlo di amore serio, nonostante il susseguirsi degli avvenimenti, gli uomini, la storia guardati singolarmente; nonostante le visioni d'insieme, i giudizi storici, il divenire delle civiltà che sembrano a volte regredire; nonostante la povera vita, a volte sbagliata, di ognuno di noi, chiunque esso sia - c'è una realtà: Gesù Cristo, e legata a Lui un'altra: Maria.
E' per Lui che la sera posso guardare limpidamente il disegno del mondo sulla parete di vetro della cappellina e credere, acconsentire e amare, perchè so che Gesù ci ha cambiati contro tutte le apparenze.
E' mutata la radice stessa del nostro esistere, non siamo più quelli; la storia umana non percorre più strade unicamente sue: c'è stato un Uomo-Dio che ha risalito la via dopo aver percorso tutti i sentieri da noi battuti e aver ritrovato le pecore smarrite; ci ha caricato sulle sue spalle, fra le braccia, nel suo cuore, ci ha nutrito del suo corpo e del suo sangue, tanto da confondere e unificare il Suo destino con il nostro - e carico di noi è andato al Padre.
Siamo cambiati anche se non lo sappiamo da quando Dio si è incarnato e ha abitato fra di noi, fin da quando ha cominciato a insegnarci dapprima sommessamente e dolcemente come uno che crede in un sogno e parla di un amore tale che deve velarlo in parabole - e poi sempre più apertamente perchè più chiara era la visione tanto da divenire passione che gli bruciava il cuore e l'obbligava ad essere l'Unica Parola che mai si distraeva dal Padre Suo - fino al punto che ha cominciato a gridarlo con la sua vita in quegli ultimi terribili giorni che bruciarono e divampano ancora anche se sono stati avvolti nel silenzio rotto solo da poche frasi "tu l'hai detto io lo sono", "Padre perdona loro", "tutto è compiuto".
Si consumò allora un Mistero per noi incomprensibile anche se chiarissimo: si annullarono le distanze fra noi e Dio molto più di quel giorno quando lo Spirito scese a fecondare di Sé una donna -nessuno è rimasto solo, nemmeno uno fuori, l'amore fra il Padre e il Figlio passa ora attraverso noi, viviamo sotto i loro occhi, facciamo parte del loro essere.
Gesù ha sconfitto il peccato è questo che noi cristiani dobbiamo annunciare al mondo perchè la Redenzione è avvenuta. Non importa se continuiamo a sbagliare, non importa se pecchiamo, non è più come prima, non contano i singoli peccati, non ha più senso quella terribile voglia di fare da noi per conoscere i segreti di Dio che originò allora il peccato di figli che si staccano dal Padre: non ne abbiamo più bisogno.
Ogni cosa ci è stata consegnata e ci appartiene, la Verità è rivelata, il male e il bene svelati secondo un metro che non potevamo conoscere, al di là di leggi umane: ci è stato insegnato il bene che vive nel cuore di Dio, là dove l'unica legge è l'amore. Dio stesso è vissuto fra di noi e con noi e ha sanato, curato, colmato ogni ferita. Siamo diventati albero buono, anche quando non lo sappiamo, tutta l'umanità è albero buono perchè siamo innestati in Cristo. Qualsiasi possano essere i singoli peccati non ci separano più come prima da Dio. Noi cristiani dobbiamo testimoniare questo al mondo continuare ad annunciare la buona novella, parlare al cuore degli uomini, insegnare loro che non esiste più il male.
E' questo il Segno di Dio nel mondo, non altro, e non si può, non si deve ottenere secondo la legge, questa terribile sfiducia nell'uomo, questo credere ancora nel peccato, questo non abbandonarci all'amore, a tutto l'amore, a così tanto amore che tutto è sicuramente bontà, purezza, di cuore, donazione, pazienza, Verità, scelta di Dio, preminenza assoluta di Lui. E non lo si ottiene secondo criteri umani, terribili e miserabili come quelli di affidarsi al metro dei giudizi storici, politici, economici, ed anche culturali, all'utilità, al senso umanitario, al fare del bene, al non prendere posizioni, al tenere la barca in pari, al salvarci, al pensare alla nostra anima.
Sono cose che non ci riguardano, non possiamo offrire pietre a fratelli che ci chiedono del pane, né darne piccoli pezzi, briciole cadute da una mensa, abbiamo da consegnare loro la fede, da insegnare che non siamo più soli, da offrire a tutti il creato, da parlare di un sogno di amore e da indicare un uomo vivo, concreto, vero, Gesù.
Lasciamo andare le altre cose, tutte, non ce ne occupiamo, non ce ne preoccupiamo, non ci appartengono, noi siamo stati chiamati ad essere l'amore nel mondo, l'amore del mondo, noi cristiani in modo tutto particolare, noi Chiesa segno di contraddizione, piccola barca che deve navigare controcorrente per risalire alle sorgenti, là dove l'acqua è unicamente buona. Se non siamo questo, cosa ci stiamo a fare al mondo, se gli altri guardandoci non rimangono scossi e colpiti, non ci amano o non ci odiano, non ci seguono o si scandalizzano - perchè troppo diversi da loro - non siamo portatori del suo mistero, non crediamo in Lui, non ci abbandoniamo a tutto il suo essere così diverso dal nostro, non percorriamo i suoi sentieri, non abbiamo imboccato la via stretta che ci porta in distese sconfinate dove il cuore può battere fino a scoppiare di troppo amore.
Non abbiamo capito che è stretta unicamente perchè è al di là di noi e nulla ci appartiene più solo per poter accogliere ogni cosa; e non vi è più posto per problemi personali unicamente perchè quelli del mondo intero ci sono entrati dentro ad occupare il cuore.
Si dissolve il particolare perfino del corpo, realtà meravigliosa di bene che indica direttamente Dio: é troppo poca cosa perchè non esiste che l'unico Corpo, l'unica realtà, l'unico amore, l'unica Persona Gesù al quale tutto è relativo, il cuore, l'anima, la mente, l'universo, la materia, la storia, il divenire delle cose. In tutto e su tutto Regna il Signore Gesù, fino a raccogliere in Se l'intero creato.
A questo mistero dobbiamo affidarci dolcemente, con fede profonda, senza pretendere di troppo capire, offrendoci solo come terreno d'incontro, seme che va sotterrato per morire così che ne fiorisca unicamente Dio, lucerna accesa da Lui, acqua a dissetare gli assetati, esistenza abitata dall'Amore.
Allora ripeteremo incessantemente le meraviglie della buona novella e la nostra vita annuncerà al mondo che "chiunque è nato da Dio non commette peccato perchè il seme di Lui dimora in esso: se non può peccare perché è nato da Dio". ( 1.Gv. 3,9)
Maria Grazia
in Popolo di Dio: PdD anno 2° agosto 1969, Agosto 1969
Luigi Sonnenfeld
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