La gloria dello Spirito

La storia dell'amore che lo Spirito di Dio ha portato al mondo prima della venuta di Gesù è tutta in quelle poche parole al principio della Genesi "E lo Spirito aleggiava sulle acque fecondandole" quando la materia ancora informe, protesa verso la vita, in attesa della parola che doveva chiamarla all'esistere sempre più perfetto - aspettava di essere amata per aprirsi a ricevere il Verbo,
Da allora cominciò la meravigliosa avventura dell'esistenza, quando a poco a poco le creature presero forma intorno al verbo pronunciato per loro, immagine visibile e velata del Verbo di Dio, pienezza del Suo esistere; e da quel momento diventammo parte, un tutto uno dello Spirito e del Verbo perché per loro, e con loro assurgemmo alla vita dal non esistere.
Da allora in poi avremmo avuto bisogno dei dolci richiami dell'amore infinitamente libero dello Spirito di Dio per scoprire in noi l'identità profonda che ci lega al Verbo di Dio, identità della nostra anima e del nostro corpo creati intorno alla Sua parola pronunciata, identità resa indissolubile dall'amore di Lui che si fece uomo.
Anche dopo il peccato lo Spirito Santo continuò ad operare nell'universo e nelle creature, nella storia umana, nel suo evolversi, nella monotonia dolorosa del destino degli oppressi, nel gioco senza fine dei potenti, nel ripetersi degli egoismi - il peccato capitale degli uomini, la profanazione della vita e dell'amore; ha operato nella ricerca per la Verità, nel bisogno di bene, nei sogni di amore, nell'intelligenza che domina l'universo, in tutto, in ogni cosa con libertà infinita lo Spirito era presente irrigando, addolcendo, rendendo lieve, colmando, raddrizzando - suscitando vita perfino dai sassi, dai cuori induriti, conducendo la storia nonostante tutto.
E conduceva tutto specialmente in quel piccolo popolo che non sapendo sempre accogliere l'amore di Dio e riconoscersi creatura, camminava oppresso sotto il peso di un amore troppo grande. Lo Spirito apriva lentamente il seno dell'umanità per potervi seminare non più brani di luce e di verità, ma tutto Dio.
Da Gesù in poi le cose sono profondamente cambiate, la storia umana è rivoluzionata, lo Spirito è forse ancora più libero - tutto è stato rivelato, le parabole svelate, i simboli aboliti, Dio offerto agli uomini: l'umanità è racchiusa nel seno di Dio, il Padre contemplando il Figlio, contempla noi, si è rifatta l'unione fra le creature e il creatore, fra le parole e il Verbo.
Ma nella pienezza dei tempi, quando tutto fu compiuto e Gesù aveva ricondotto l'umanità a Dio, e risorto aveva confermato gli uomini nella fede, preferì ascendere al cielo perché era meglio per noi: solo così avremmo ricevuto il Consolatore. Soltanto così lo Spirito di quel Dio che Lui ci aveva indicato e svelato, quel amore infinitamente buono che avevamo toccato con mano in Lui, poteva vivere pienamente nel mondo, non più in preparazione di una venuta, ma nella pienezza del esistere.
Troppo spesso rimaniamo nell'atteggiamento degli apostoli quando Gesù salì al cielo: guardiamo in alto, lo aspettiamo, siamo tristi, ci sentiamo soli, "Il vostro cuore è triste perché me ne vado, ma vi dico in verità che è meglio così perché se non me ne vado non verrà il Consolatore".
E' a questa voce che dobbiamo obbedire, è Lui che dobbiamo amare sotto il velo degli avvenimenti, con Lui amare gli uomini e le cose, accogliere la voce dell'universo, riconoscere là Verità dovunque sia.
Cristo Signore dell'universo agisce dappertutto in libertà assoluta e ovunque semina i suoi tesori, di buon grano, attento a non estirpare la zizzania ma a renderla, se essa acconsente, grano buono.
Si offre a noi che crediamo in Gesù e lo amiamo e ci feconda perché si rinnovi il miracolo della verità di Dio fra le sue creature, ma non è legato a noi o da noi. E' libero, ovunque Gesù suscita l'amore, la donazione, la giustizia, la Verità. Effonde tesori negli altri cristiani e in tutti gli uomini, non perché costretto dalla grettezza di noi cattolici ad offrirsi "al di fuori" - lo Spirito Santo è ben più vasto della nostra Chiesa, il suo è un vivere per puri motivi di amore, un donarsi che non conosce confini.
Ormai per sempre, lungo i secoli, fino a quando il Padre lo vorrà, sarà il Signore del mondo, agirà incontrastato, la sua voce sarà come quella del vento che non sai da dove viene né dove va; il suo procedere misterioso per troppo amore, i suoi modi di troppa luce per i nostri poveri occhi, la sua lievitazione troppo profonda perché la possiamo percepire. Eppure esiste, è più reale di noi, è presenza viva di Dio fra noi, la guida del nostro vivere.
Basta aprirci, desiderarlo, invocarlo, per noi e per tutti, per il mondo e la sua storia, per Dio, perché tutto torni in Gesù e Lui aleggerà su di noi come al principio dei tempi, ma molto di più scenderà a fecondarci coprendoci della sua ombra, come fece per Maria nella sua povera casa, e più ancora perché ormai la Redenzione è compiuta.

Maria Grazia


in Popolo di Dio: PdD anno 2° aprile-maggio 1969, Aprile 1969

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