Abbiamo scelto la verginità, vita di fede pura; eternità calata nel tempo, corpo cuore e intelligenza offerti all'infinito, abitati solo da Lui.
Si lasciano cadere alcuni valori non perché non li sentiamo o consideriamo cosa meravigliosamente buona, o perché non avvertiamo il richiamo all'unione e alla generazione, ma perché un'altra è stata la nostra scelta, altri i valori voluti, quelli che non si vedono e non si toccano, quelli che chiedono di nulla possedere, di offrire la nostra vita rimettendola nelle mani di Chi ci ha creati perché la usi dove vuole entrando nel tempo attraverso noi. Prestiamo il nostro povero e meraviglioso corpo a Dio perché Suo figlio possa tornare a vivere sulla terra.
Non lo prestiamo a un uomo o a una donna, non avremo mai una continuazione nei figli, finiti noi il germe di vita, che ci era stato donato si spengerà così come si è andato lentamente spengendo negli anni, tesori infiniti che non usiamo.
Abbiamo scelto un altro tesoro e là deve essere il nostro cuore.
Non è difficile capire il perché di tutto questo, non sono strane e terribili richieste di un Dio assoluto, i motivi, le spiegazioni, i perché non sono da cercarsi tanto lontano; sono in noi, alla radice stessa della nostra vita, scopertamente e dolcemente scritti nei nostri corpi, tempio del Dio Vivente - sono chiaramente raccontati nell'universo; nel tempo e nella materia guardati secondo la Rivelazione: questo insegnarci di Dio, questo lento condurci per mano fino a farci conoscere il Suo cuore, svelandone i misteri attraverso Suo Figlio. E' mistero, quello di Dio, e perciò della verginità come modo di vita divina, che Egli cominciò a raccontarci un giorno, all'inizio della creazione e che ci offerse poi completo in Suo Figlio Gesù.
Nell'essere umano uomo-donna, nella meraviglia di questa nuova creatura nata quando tutto per lei era compiuto, è nascosta e chiarissima l'anima stessa di Dio, il Suo Essere, il Suo volere, i Suoi modi, i Suoi pensieri. Appena adombrati, appena accennati ma già svelati nella creatura che non contiene ma indica il Suo Creatore.
Creatura particolare che sintetizza e esaurisce, superandola, la ricchezza che già esisteva nell'universo: la vita, la molteplicità, la diversità che crescevano in un istintivo cercarci e fondersi per poi moltiplicarsi.
L'essere umano venne diviso perché il bisogno di cercarsi e di volersi vivesse sempre; perché esistesse nel mondo consapevole e profondo il richiamo all'unità. Da quel giorno l'uomo ha cercato la donna per bisogno incontenibile di qualcuno che lo riconducesse agli uomini, a Dio, alla vita, e la donna si è offerta e donata, lo ha atteso e desiderato per accogliere chi desse un senso al suo essere accendendovi la vita.
Nella pienezza dei tempi la venuta di Gesù ha rivoluzionato questo rapporto come tutti gli altri aspetti della vita.
Vi è ora un senso preciso a questo nostro cercarci, un senso diverso, libero dai nostri motivi che solo indicavano, acceso da altre ragioni: quelle di Dio, unicamente e solamente le Sue. Il nostro cercarci e volerci, il bisogno di generare e di vivere sono diventati troppo poco, contenenze velatissime che indicano appena. Non abbiamo più bisogno di simboli, né di apparenze che ci spingono a cercare, di segni che ci portano a Dio.
E' nato un Uomo, figlio di Dio, vedendo Lui vediamo il Padre; conoscendolo ogni mistero è svelato, guardandolo si spiega il perché della nostra esistenza. La fame e la sete che ci tormentavano sono saziati, il mistero umano, svelato, chiaro, limpido, aperto, è solo carne e sangue nel quale può vivere il divino, realtà umana che cerca e accoglie il suo Dio.
In Gesù e in Maria la creatura umana si è ricomposta, dopo loro possiamo smettere, se vogliamo, di ricercarsi per scoprire il perché della nostra vita, e vivere direttamente nell'eterno.
Dopo di loro si può scegliere la via della verginità perchè crediamo che il mistero in noi è già compiuto e ci apriamo ad accogliere tutto quello di Dio.
La differenza fra l'uomo e la donna si è colmata per chi li guarda contro l'eterno e sono tutti e due accoglienza e tutti e due generazione, ambedue nella pienezza dell'essere e dell'agire, paternità e maternità riunita, strada verso gli altri e viandante, sintesi dell'universo e abitante di esso.
Chi accoglie la via della verginità è perchè crede che il suo mistero di uomo e di donna sia già compiuto in Dio e vuole viverlo fin da ora, nel tempo, come lo vivono nella Trinità Gesù e Maria, là dove non vi è più né uomo né donna perché vi è l'umanità che ama il suo Dio.
Maria Grazia
in Popolo di Dio: PdD anno 2° marzo 1969, Marzo 1969
Luigi Sonnenfeld
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