Lettere alla redazione

Pubblichiamo la lettera di precisazione di una Onorevole, che pensiamo interpreti la situazione di tutti i parlamentari, i quali sicuramente avranno tutti le stesse indennità parlamentari, una segreteria da stipendiare, una famiglia da mantenere, e un partito al quale passare quote fisse di finanziamento ecc.
Pubblicammo quel foglio affisso a un albo operaio, non per fare un attacco agli onorevoli parlamentari tutti ugualmente accomunati in un doloroso disprezzo da quel foglio che metteva delle cifre comparative di situazioni economiche operaie impossibili con cifre più che sbalorditive per-cepite (sempre secondo le informazioni di quell'operaio) dai rappresentanti politici del popolo, ma per indicare uno stato d'animo molto diffuso di sfiducia e di stanchezza, determinato dall'impressione che la sicurezza abbondante dei parlamentari si dimentichi dell'impossibile vita economica popolare.
Accettiamo la precisazione fatta di cifre e doverosamente e volentieri la pubblichiamo. Rimane però ugualmente l'impressione di quella sicurezza, anche se meno abbondante, che può far dimenticare, cioè può non far tenere presente nella giusta misura e con il dovuto impegno, un problema di onorevole esistenza che i deputati e i senatori si sono impegnati a cercare di dare al popolo che rappresentano.
Evidentemente l'invito alla fedeltà di un impegno e di un dovere è rivolto a tutti gli Onorevoli a nome di tutti gli operai. Anche per diminuire fino a togliere del tutto quell'impressione di distacco e di lontananza, per non dire peggio, tra il povero popolo e i suoi rappresentanti parla-mentari, così avvertita e sofferta fra la povera gente che sente di essere apprezzata soltanto al tempo delle elezioni.
Rev.do don Sirio,
Ho letto sul suo giornale una notizia che evidentemente deriva da una informazione non esatta. Queste sono le indennità parlamentari ultime di cui sono in possesso, pagate in 2 rate:
il 10-10 L. 363.900
il 21-10 L. 65.000
L. 428.900
Come vede non sono 700.000!
Se lei da questo toglie, come a me accade, ogni mese 200.000 lire di segreteria e spese postali, mantenere me a Roma e la famiglia a Lucca, nonché il finanziamento doveroso che diamo al Partito, vedrà che anche le nostre ritenute non sono trascurabili. Non per fare del... vittimismo che sarebbe fuori posto, ma per l'esattezza delle cose. E questo glielo dice una persona che apprezza lei e la sua opera! Cordialmente, e non me ne voglia male!

Maria Eletta Martini

P.S. - Tenga poi conto che fino a ottobre abbiamo avuto solo acconti e non ho mai sentito parlare {perché sono nuova dell'ambiente) di 14 mensilità.
Ciò non significa affatto, credo che lei mi conosca abbastanza, che le rendite degli operai debbano esser prese e conservate così.




in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 1 - N. 2 Viareggio - dicembre 1963, Dicembre 1963

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