Perché il carovita è pagato dagli operai
Vi sono dei motivi precisi per cui il caro-vita grava maggiormente, se non esclusivamente, sulle classi a minor reddito, cioè sugli strati più poveri della popolazione.
Cerchiamo di indicarne schematicamente i principali :
- Utilità del reddito e quindi il sacrificio della spesa diminuisce con l'aumentare della disponibilità economica (mille lire di spesa per un operaio importano un sacrificio molto più grande che mille lire di spesa per un professionista);
- Per chi dispone di redditi appena sufficienti alle necessità vitali, un aumento dei prezzi equivale necessariamente ad una riduzione dei consumi essenziali (vitto, vestiario, ecc.). Per chi ha redditi superiori, invece, un aumento del costo dì vita comporta, soltanto la riduzione della quota destinata al risparmio, o, al massimo, al soddisfacimento di consumi voluttuari;
- Aumento dei prezzi equivale ad aumento dei profitti, e quindi, per la classe imprenditoriale il carovita crea, anziché una diminuzione, talvolta un incremento del reddito, che viene realizzato a tutto danno dei lavoratori.
- Mentre i redditi professionali si adeguano facilmente ali'aumento del costo dì vita, ì redditi fissi hanno minore facilità dì variare. Un aumento salariale presuppone una serie di lotte che si concluderanno soltanto quando, ormai, il costo di vita è già aumentato e, anzi, il caro-vita sta ancora salendo.
Si dice a questo proposito che, mentre i prezzi salgono con l'ascensore, i salari possono, al massimo, salire con le scale.
S. R.
in Il Nostro Lavoro: Il NL - Anno 1 - N. 2 Viareggio - dicembre 1963, Dicembre 1963
Luigi Sonnenfeld
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